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Tutelare i diritti umani dei detenuti non è solo un impegno morale

di Mattia Ciappi

Le immagini provenienti da Budapest hanno trasformato il caso di Ilaria Salis da una semplice vicenda giudiziaria a una questione cruciale di diritti umani. Non solo in Italia ma in tutta Europa.

La cittadina italiana, trattenuta nelle carceri ungheresi da quasi 12 mesi, è accusata di aver aggredito due estremisti di destra nel febbraio 2023. Tuttavia, la sua detenzione e il processo successivo hanno sollevato giuste preoccupazioni sui trattamenti inumani a cui la Salis è sottoposta.

La Salis, una 39enne insegnante monzese dichiaratamente antifascista, è apparsa in tribunale incatenata a polsi e caviglie, guidata al guinzaglio e circondata da poliziotti con il volto coperto e pesantemente armati.

Il processo, che coinvolge anche due cittadini tedeschi, si è trasformato giustamente in un appello per la tutela dei diritti fondamentali in Europa. Dal momento che la detenzione e il trattamento subito dalla Salis sollevano seri dubbi sulla compatibilità con i principi democratici e con lo stato di diritto.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha espresso preoccupazione sui diritti della cittadina italiana. E su X ha affermato: «Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis, detenuta in attesa di giudizio».

Tuttavia, l’appello del ministro Tajani potrebbe non essere sufficiente.

Il prossimo capitolo di questa drammatica storia giudiziaria è rimandato a fine maggio. Intanto sono numerose le testimonianze che riportano le condizioni inumane nelle quali la Salis e gli altri detenuti sono costretti a vivere. Alimentando così il timore che la situazione possa protrarsi a lungo.

Il rispetto dei diritti umani per i detenuti è un pilastro fondamentale per la giustizia e la civiltà di una società. Soprattutto per coloro che sono in attesa di giudizio. Ogni individuo, anche dietro le sbarre, mantiene una dignità intrinseca che richiede protezione. Il trattamento rispettoso e umano dei detenuti non solo riflette la maturità di una nazione. Ma contribuisce anche alla rieducazione e alla riforma.

Garantire il rispetto dei diritti fondamentali, come l’accesso alla giustizia, alle cure mediche adeguate e a condizioni di detenzione umane, non solo rafforza la fiducia nel sistema giudiziario. Ma promuove una visione della giustizia basata sulla redenzione e sulla costruzione di comunità più giuste e compassionevoli.

La tutela dei diritti umani dei detenuti non è solo un impegno morale, ma una pietra angolare per costruire un mondo più equo e rispettoso per tutti.

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