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Pii, demagogia al potere? Grazie, ma anche no. Sul salario minimo proposto da Vannetti

 Il candidato del PD colligiano, Vannetti, ha testualmente dichiarato sul proprio profilo
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Pii, demagogia al potere? Grazie, ma anche no. Sul salario minimo proposto da Vannetti. Comunicato del candidato sindaco Piero Pii sul salario minimo proposto da Vannetti

“…Ma una cosa la posso garantire sin da ora riguardo al programma elettorale grazie alla condivisione con tutta la coalizione del centro-sinistra che sostiene la mia candidatura…

Sulla scia della mozione di molti consigli comunali delle città toscane vorremmo garantire il salario minimo a tutte le aziende del Comune. Non è più possibile avere un salario inferiore ai 9 euro per le lavoratrici e lavoratori che lavorano in aziende che hanno appalti e subappalti con questa città. Questo sarà un punto importante del nostro programma…”

1) Come dice il pddino Vannetti si tratta di una mozione e quindi senza alcun valore vincolante.

2) Non si capisce perché PD e Sinistra per Colle non portino ora la mozione in Consiglio per poi applicarla normativamente, assumendosi le relative responsabilità.

3) Nessun comune può fissare alcun minimo salariale in quanto esso è competenza dei vari CCNL (contratti collettivi NAZIONALI di lavoro dei vari settori).

4) Sul fatto poi della presunta novità del potere del Comune e del Sindaco (a detta di Vannetti) di intervenire sugli appalti comunali si specifica che la stazione appaltante ha per legge l’obbligo di procedere, prima dell’aggiudicazione, alla verifica della congruità del costo della manodopera rispetto ai minimi salariali retributivi. Tale accertamento è sempre obbligatorio, anche nei casi di gara al massimo ribasso. Diversamente, infatti, potrebbe essere compromesso il diritto dei lavoratori alla retribuzione minima, tutelato dall’art. 36 della Costituzione. Niente di nuovo sotto il sole quindi…in tutte le procedure di appalto pubblico effettuate anche dal Comune di Colle in questa legislatura si è tenuti a verificare l’applicazione dei Contratti Nazionali di Lavoro la cui paga orario è sempre superiore ai 9 euro;

5) Se Vannetti (e la sua coalizione) ha informazioni diverse su tali controlli che il Comune ha l’obbligo di effettuare, dovrebbe agire nelle opportune sedi perché il Candidato PD lascia intravedere, nel suo confuso discorso, proprio questa fattispecie di fatto (la non applicazione dei CCNL????) accusando gli uffici comunali di gravi inadempienze.

6) Vannetti deve capire che passare da una mozione scritta a Roma nella sede della Direzione nazionale del PD ad atti vincolanti del Consiglio comunale è un passaggio che introduce responsabilità molto precise che non sono della politica ma dei Dirigenti comunali preposti la cui azione deve essere, sempre e comunque, contraddistinta dall’osservanza della legge.

7) Infine deve essere chiaro a Vannetti che una cosa è fare ciò che chiede la sua segretaria nazionale ed un’altra è fare il Sindaco di tutta la Città. Si parte infatti dal Giuramento del Sindaco:

“Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi dello Stato, di adempiere ai doveri del mio ufficio nell’interesse dell’amministrazione, per il pubblico bene.”

Il diritto di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori ad un salario equo è una battaglia giusta che va perseguita da tutti i cittadini.

Ma un punto deve essere chiaro: se vuoi fare il Sindaco devi essere fedele allo Stato e alla sue leggi e non al Partito o meglio alla sua attuale segretaria.

Comunicato stampa di Associazione COLLESARA’ 

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