Oggi l'Italia si ferma per celebrare una delle date più significative del suo calendario civile: il 2 giugno, Festa della Repubblica. Un giorno di commemorazione e riflessione che ogni anno ricorda il momento fondante della nostra nazione democratica.

Perché si festeggia il 2 giugno

All'indomani della Seconda Guerra Mondiale e della caduta della monarchia sabauda, l'Italia si trovava di fronte a una scelta epocale: mantenere la monarchia o abbracciare la forma repubblicana.

Il 2 e 3 giugno 1946, per la prima volta nella storia italiana, furono chiamati alle urne tutti i cittadini maggiorenni, inclusa le donne che per la prima volta esercitavano il diritto di voto. Un referendum istituzionale vide contrapporsi monarchia e repubblica. Con oltre 12 milioni di voti a favore, l'Italia scelse la Repubblica, ponendo fine al regno dei Savoia. Contemporaneamente, si votò anche per eleggere i membri dell'Assemblea Costituente, incaricata di redigere la nuova Costituzione italiana.

Quel voto rappresentò non solo un cambiamento di forma di governo, ma la nascita di una nuova Italia basata sui principi di libertà, democrazia, uguaglianza e giustizia sociale, principi che sarebbero stati poi sanciti nella Costituzione entrata in vigore il 1° gennaio 1948.

Le celebrazioni odierne: tra tradizione e significato contemporaneo

Stamani, alle 9.15, il Presidente Mattarella, alla presenza delle più alte cariche Istituzionali, renderà omaggio all’Altare della Patria con la deposizione di una corona d’alloro al Milite Ignoto.

Successivamente il Presidente Mattarella riceverà, in Via di San Gregorio, la presentazione dei Reparti schierati per la rivista e assisterà dalla tribuna presidenziale di via dei Fori Imperiali alla tradizionale Parata Militare.

Il Torrino del Palazzo del Quirinale sarà illuminato con il Tricolore dalla sera del 1°giugno alla sera del 2 giugno.