05 Ottobre 2025

Icona Meteo 13 °C Cielo sereno

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit. A accusamus cumque excepturi illum iste magni minus quaerat rerum tenetur voluptatibus!

La scuola per la Palestina: oltre 100 docenti del Roncalli dicono no al genocidio di Gaza

La scuola per la Palestina: oltre 100 docenti del Roncalli dicono no al genocidio di Gaza

La comunità educante dell'Istituto di Istruzione Superiore Roncalli di Poggibonsi ha preso una posizione netta e decisa sulla crisi in corso a Gaza. Oltre cento tra docenti e personale scolastico hanno sottoscritto e diffuso il "Comunicato Docenti per la Palestina e contro ogni violenza," esprimendo una ferma condanna nei confronti di quello che definiscono un "genocidio in corso."

I firmatari ritengono che la scuola debba essere un "presidio di civiltà contro la barbarie," richiamando il loro dovere professionale e costituzionale di educare gli studenti al rispetto dei diritti fondamentali e alla cultura di pace e giustizia.

Guerra e istruzione: le cifre della tragedia

Il comunicato mette in luce le devastanti conseguenze del conflitto sul sistema educativo e sulla popolazione infantile di Gaza. Citando i dati dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati Palestinesi (Unrwa), i docenti denunciano che oltre 660mila bambini sono privati della scuola per il terzo anno consecutivo. Le infrastrutture educative sono state sistematicamente colpite: il 97% degli edifici scolastici ha subito danni, con il 76,6% identificato come obiettivo diretto dei bombardamenti.

La tragedia è resa ancora più drammatica dai numeri forniti dal Fondo Infanzia delle Nazioni Unite, che riporta una media di 28 minori uccisi ogni giorno a Gaza, l'equivalente di un'intera classe. A lutti e danni materiali si aggiungono le sindromi traumatiche che colpiscono gli studenti sopravvissuti.

Accuse di genocidio e richieste al governo italiano

I docenti sostengono che la distruzione sistematica di scuole, università e istituzioni culturali, insieme alla distruzione di infrastrutture sanitarie e commerciali e all'uso di fame e sete come armi, siano prove di un più ampio disegno di annientamento del popolo palestinese.

Questa consapevolezza ha portato a citare le accuse formali di genocidio mosse da massimi studiosi, come l’International Association of Genocide Scholars (Iags), e la richiesta di mandati di arresto da parte della Corte Penale Internazionale per crimini contro l'umanità rivolti al Primo Ministro israeliano Netanyahu e ad altri esponenti del suo governo.

"Come ammoniva Desmond Tutu... restare neutrali in una situazione di palese ingiustizia e violazione di ogni diritto fondamentale significa stare dalla parte di chi opprime."

L'indignazione non è più sufficiente, affermano i docenti, che si uniscono agli appelli nazionali per chiedere al Governo italiano azioni concrete e immediate:

  1. Intimare ad Israele il cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza.

  2. Aprire i confini della Striscia per consentire l'ingresso degli aiuti umanitari.

  3. Cessare la complicità politica, militare ed economica dell’Italia e dell’Unione Europea con chi commette crimini contro l’umanità.

  4. Garantire il ripristino del diritto allo studio per gli studenti palestinesi e la ricostruzione delle scuole distrutte.

L'impegno didattico per la Pace

L'impegno dell'Istituto Roncalli non si limita al comunicato. In segno di solidarietà e memoria, il primo giorno di scuola le classi hanno osservato un minuto di silenzio.

Per l'anno scolastico 2025/2026, i docenti si sono impegnati a promuovere percorsi didattici e momenti di riflessione dedicati. L'obiettivo è chiaro: fare in modo che la cultura di pace e diritti e la responsabilità civile siano sempre la "stella polare" della formazione degli studenti, denunciando la guerra all'istruzione che mina l'esistenza stessa del popolo palestinese e delle sue generazioni future.

© Riproduzione riservata.
Condividi: