Tragedia a Venezia: 32enne di Firenze annegato nel Canal Grande, l'ipotesi della caduta fatale
Sgomento a Venezia dopo il ritrovamento di un cadavere nelle acque del Canal Grande all'alba di oggi sabato 4 ottobre. La vittima, identificata come un uomo di 32 anni, residente in provincia di Firenze, si trovava nel capoluogo veneto per una breve vacanza.
La vittima è Roberto He, di origini cinesi e residente a Firenze. Secondo quanto ricostruito, He si è tolto gli abiti, prima delle 4 del mattino, ha appoggia tutto in fondamenta dove ha lascia anche effetti personali e documenti. Poi si è immerso in acqua nella scalinata in fondamenta, davanti alla stazione dei treni di Santa Lucia. E non è più riemerso.
Tra le ipotesi, quella che il giovane volesse fare il bagno e sia scivolato, nello strato di alghe che ricopre gli scalini di pietra, per la discesa in acqua. Oppure potrebbe aver accusato un malore. Ma è anche probabile che, ora che le temperature notturne si abbassano sotto ai dieci gradi, il corpo abbia subito uno shock improvviso.
Il corpo, avvistato intorno alle 4,30 del mattino da un passante, galleggiava a pelo d’acqua in un punto centralissimo e trafficato: proprio di fronte alla stazione ferroviaria di Venezia Santa Lucia. L’allarme ha fatto accorrere immediatamente sul posto i vigili del fuoco, i carabinieri e il personale medico del Suem lagunare, che non hanno potuto far altro che constatarne il decesso per annegamento.
L’ipotesi dell’incidente e il dettaglio della caduta
Le indagini condotte dai carabinieri di Venezia si sono concentrate fin da subito sulla ricostruzione della dinamica degli eventi. Gli accertamenti iniziali hanno permesso di escludere categoricamente ogni traccia di violenza o l’intervento di terze persone. Non sono stati riscontrati, infatti, segni di colluttazione, rafforzando l'ipotesi del tragico incidente.
Secondo quanto emerso dalle successive verifiche investigative, l'uomo sarebbe scivolato accidentalmente in acqua. La causa più probabile del decesso sarebbe legata al tentativo, da parte del 32enne, di fare un bagno notturno nelle acque della laguna. I gradini che scendono verso il canale in quel punto sono notoriamente scivolosi, spesso coperti di alghe e limo.
L'elemento cruciale emerso dalle ricostruzioni è che, scivolando, il giovane avrebbe battuto la testa, perdendo i sensi prima di annegare. Questa dinamica rende la caduta accidentale non solo la pista più plausibile, ma una vera e propria fatalità, escludendo l'ipotesi di un malore improvviso sopraggiunto mentre era già immerso.
Nulla osta della Procura
Il magistrato di turno della Procura di Venezia, informato della tragedia, ha disposto gli accertamenti di rito, inclusa una ricognizione esterna sulla salma. Ottenuto il quadro completo, è stato immediatamente concesso il nulla osta per la restituzione del corpo ai familiari, che risiedono nella provincia di Firenze, e permettere loro di procedere con le esequie.
Una tragedia silenziosa, consumatasi nel cuore di una città che, se di giorno pullula di vita, nelle ore notturne si svuota, lasciando i suoi canali avvolti in una quiete che ha fatto da cornice a questo drammatico episodio.