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21 Agosto 2025

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Empoli: Referendum tra strumentalizzazioni e rinvii

Empoli: Referendum tra strumentalizzazioni e rinvii

Dopo Sinistra Italiana, ora anche il PD Empolese sceglie di attaccare il Comitato referendario Trasparenza per Empoli con argomentazioni false, infondate e palesemente coordinate con Sinistra Italiana empolese per logiche strumentali meramente elettorali legate alle elezioni regionali che li vedranno correre come alleati e che niente hanno a che fare con il referendum empolese. 

Il tempismo parla chiaro: il nostro comunicato in cui ricordavamo pubblicamente l'impegno preso dal sindaco di indire il referendum comunale alla prima data utile, ossia il 19 ottobre, a cui fanno riferimento è uscito il 4 agosto - prima della ufficializzazione della data di voto delle regionali e quindi lontana da ogni logica elettorale imputabile alle elezioni regionali - mentre i due comunicati di SI e PD sono usciti più di due settimane dopo il nostro comunicato, a distanza di pochi giorni l'uno dall'altro, subito dopo l'ufficializzazione della data delle elezioni regionali da parte del Presidente Giani. Un chiaro tentativo di strumentalizzazione del referendum empolese per fini elettorali legati alle elezioni regionali confermata anche da questo secondo comunicato.

Un impegno preciso quello preso dal sindaco, espresso a mezzo stampa, che il PD e Sinistra Italiana tentano di distorcere facendolo passare per una volontà del nostro comitato al servizio di presunti avversari politici per sollevare il sindaco dalle sue dichiarazioni pubbliche.

Eppure la verità è semplice: è stato il sindaco a dichiarare pubblicamente la sua disponibilità ad indire il referendum alla prima data utile che da regolamento è il 19 ottobre, ma il silenzio che arriva da via Giuseppe del Papa continua ad essere assordante, e viene il dubbio che con l’ufficializzazione della data per le regionali del 12 ottobre sia diventato difficile mantenere la parola data e quindi altri si stiano adoperando per cercare di deviare l’attenzione distorcendo la realtà, nel frattempo attendiamo la data del 4 settembre in cui siamo stati convocati presso la segreteria generale del comune per avere aggiornamenti. 

Il risultato è che a più di due anni dal deposito delle firme, non c'è ancora una data certa per il voto, l'unica occasione reale di accorpamento – che avrebbe garantito efficienza e risparmio invocate da Barsottini – è stata fatta volutamente sfumare, e adesso anche la prima data utile è stata fatta saltare.

A chi oggi contesta che i cittadini si rivolgano ai rappresentanti dei partiti presenti nei consigli comunali o regionali in qualità di rappresentanti istituzionali per portare nelle sedi preposte le loro istanze, ricordiamo che questa è l'essenza stessa della democrazia. Se togliamo ai cittadini la possibilità di essere ascoltati dalle istituzioni, come suggeriscono PD e Sinistra Italiana con le loro accuse, è la Costituzione stessa a essere svuotata di significato.

 

Ringraziamo però il segretario Barsottini, il suo intervento ci consente di riportare l'attenzione sui veri temi di questo referendum, ovvero la gestione dei beni comuni, l'acqua realmente pubblica, e il ruolo delle grandi multiutility sul mercato.

A proposito di promesse mantenute dal sindaco che Barsottini richiama: ricordiamo che nella sua prima assemblea dei soci, il sindaco ha votato per confermare "l’impegno a sviluppare una Multiutility in linea con le autorizzazioni statutarie e le decisioni dei consigli comunali della maggioranza dei soci", compreso quindi quello di continuare con la preparazione alla quotazione in borsa di Alia Multiutility prevista dalle autorizzazioni statutarie e delibere comunali. Durante un incontro con il nostro comitato, gli abbiamo chiesto se per "acqua pubblica" intendesse una gestione in House, non ha voluto confermare, lasciando intendere che la posizione sostanziale sia rimasta immutata rispetto a quella della ex sindaca Barnini la quale ha sempre parlato a sua volta di gestione pubblica e mai di in House.

 

Le stesse parole usate oggi da Barsottini sono identiche a quelle già sentite anni fa dalla giunta Barnini, della quale sia lui che l’attuale sindaco hanno fatto parte avviando il progetto multiutility con i loro voti e appoggio: è cambiato solo che oggi sappiamo con certezza che la quotazione in borsa è nei piani, confermata dai vertici dalla stessa società e dal voto del nostro sindaco, ma avverrà dopo il 2029, guarda caso a scadenza di questa amministrazione.

 

Sul piano tecnico Barsottini parla degli stessi modelli da prendere ad esempio ed obiettivi da perseguire con cui la ex sindaca Barnini ha presentato la Multiutility da quotare in borsa, ma non entra mai nel merito del come quei modelli potrebbero portare i benefici invocati. Eppure i fatti parlano chiaro: quei modelli sono inefficienti per dimensione (lo dicono le relazioni dell'AIT), sono costosi (come dimostrano le continue bollette in costante aumento di Alia), e sono pericolosi perché non essendo società in House sono soggette a gara pubblica europea che ci espone al rischio di perdere del tutto la gestione dei servizi facendo un grande favore a quei grandi gruppi industriali esteri che solo a parole si dichiara di voler contrastare.

 

C'è solo un modo per evitarlo come detto centinaia di volte, ma una in più non guasta mai per chi ancora non ha ben compreso: gestione in House. Solo questa è ammessa dalla legge per evitare il bando di gara, garantire il controllo pubblico analogo e contenere i costi eliminando la distribuzione degli utili e limitando il numero di amministratori. Tutto il resto è propaganda, identica a quella con cui ci veniva venduta la Multiutility come un modello perfetto per tutti e per ogni stagione.

La realtà purtroppo è che, con il voto del sindaco e ora anche con questo comunicato del PD, si conferma che in sostanza nulla è davvero cambiato rispetto alla precedente amministrazione che ha concepito e avviato il treno della multiutility verso la finanziarizzazione dei servizi pubblici essenziali.

A Barsottini e a chiunque condivida davvero queste posizioni, rinnoviamo il nostro invito a un confronto pubblico, aperto e trasparente, di fronte ai cittadini empolesi.

Perché la trasparenza e la democrazia non si proclamano, si praticano.


Comunicato stampa del Comitato Referendario "Trasparenza per Empoli"

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