Lacrime di giustizia a Pratale. Dopo 81 anni, il risarcimento per la strage nazifascista
Piangono e si abbracciano insieme. Sono lacrime di gioia e commozione per il riconoscimento che va oltre il valore meramente economico. Dopo una lunga battaglia, istituzionale, al fianco del Comune di Barberino Tavarnelle, e il complesso iter legale, sostenuto dagli avvocati Iacopo Casetti e vittoria Hayun, Mirella Lotti, a 90 anni, figlia di Giuliano e nipote di Carlo, vittime della Strage di Pratale, ottiene il risarcimento dal Mef secondo quando previsto dalla Sentenza della giudice Susanna Zanda emessa nel novembre di due non fa.
E’ soprattutto un’attestazione morale che rende onore e restituisce dignità alle vittime della Strage di Pratale, consumata 81 anni fa la sera del 23 luglio per mano nazifascista, Mirella Lotti, testimone diretta dell’eccidio all’età di nove anni che in quell’occasione perse in un colpo solo, freddati dalle mitraglie dei soldati nazifascisti, padre e nonno, si abbandona tra le braccia del sindaco David Baroncelli che non trattiene le lacrime per la gioia di una vittoria collettiva.
Per il sindaco Baroncelli la vittoria di Mirella Lotti, dei familiari di tutte le vittime della strage Pratale, è la vittoria di un’intera comunità che ha lottato con la forza della memoria, con la vicinanza e la partecipazione attiva per tenere vivo il ricordo dei 12 contadini fucilati nella radura di Pratale senza motivo. Il sindaco Baroncelli tiene ad evidenziare che oggi quella medaglia d’oro al merito civile finita al Comune dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ancora più valore perché sottolinea l’importanza di un fatto storico che ha segnato profondamente il percorso sociale culturale del Comune Di Barberino Tavarnelle, Il risarcimento al danno inferto su una bambina che è cresciuta senza padre, nella povertà e nell’indigenza, grazie alle cure della mamma si associa al tema della giustizia, ha il significato di un riconoscimento indelebile che amplifica la memoria delle vite spezzate e le imprime nel nostro territorio.
Un percorso che viene da lontano, accompagnato nel corso del tempo da celebrazioni, spettacoli teatrali, reading collettivi con il coinvolgimento degli studenti e delle studentesse del Comprensivo di Barberino Tavarnelle, ricerche storiche e documentali, ricostruzioni artistiche con il supporto di Massimo Salvianti che hanno permesso di individuare l’identità dei responsabili progetti di carattere educativo sul valore della memoria che ogni anno hanno fatto tappa a Pratale. Un cammino importante collettivo cui si è aggiunto negli ultimi tempi il peso specifico di una rete istituzionale regionale che si è allargata a livello nazionale a macchia d’olio coinvolgendo i comuni dei territori colpiti dalle stragi nazifasciste. “Non mi sono mai sentita sola - dichiara Mirella Lotti c’è sempre stato qualcuno accanto a me l’amministrazione comunale la mia comunità e tutte le altre figure che mi hanno accompagnato mi hanno tenuto per mano alimentando la speranza che questo risarcimento dello Stato potesse arrivare. Sono felice, sono contenta di questo esito. Il mio pensiero va ancora una volta al mio caro papà e al mio nonno. Ricordo ancora quando me lo strapparono dalle braccia e io gli dissi, guardandolo negli occhi, “babbino mio non mi lasciare”. Il dolore per la morte di mio padre e di mio nonno non me lo risarcirà mai nessuno dolore che non si dimentica un dolore incancellabile forte che ti porti dietro per tutta la vita, anche quando hai solo davanti a te, un pezzo di pane e due pere, ho vissuto con mia madre negli stenti, ma ho capito quello che ha valore nella vita. Oggi sento di dover ringraziare l’amministrazione comunale e la mia comunità per tutto il sostegno che mi hanno dato.
“A causa dei ritardi nei pagamenti, quest’estate ci siamo trovati costretti a ricorre all’atto di precetto per tutelare i nostri assistiti e sperare di sbloccare il MEF. Le domande le abbiamo presentate nella primavere del 2024 e dovevano provvedere al pagamento in 6 mesi.” dice l’avv. Iacopo Casetti.
“Siamo molto soddisfatti del risultato che vede data un po’ di giustizia per alcune delle vittime della zona di Barberino Tavarnelle. Tuttavia la strada è ancora in salita, molti di coloro che nel periodo dell’armadio della vergogna hanno ottenuto una sentenza di condanna penale ancora non sono stati risarciti, speriamo che ciò avvenga a breve”.