Liberazione di Empoli, per non dimenticare i fatti del 14 agosto 1944
“Come ogni anno vogliamo esprimere la nostra profonda gratitudine alle forze alleate, e in particolare ai soldati neozelandesi che, giunti da terre così lontane, si adoperarono con coraggio per contribuire alla liberazione del nostro Paese, insieme alle altre forze armate e ai partigiani. La città di Empoli ha sempre onorato il loro sacrificio e nei prossimi mesi vogliamo dare nuovo impulso al percorso avviato con la Società Storica Empolese, con l’obiettivo di realizzare un cippo commemorativo in piazza San Rocco, che ricordi il sacrificio dei soldati neozelandesi e che vada quindi ad arricchire il percorso sulla Liberazione dal nazifascismo della nostra città”.
Questo è il commento congiunto del sindaco del Comune di Empoli, Alessio Mantellassi e del consigliere comunale con delega alla Cultura della Memoria, Raffaele Donati per non dimenticare i fatti avvenuti fra l'11 e il 14 agosto del 1944. Un’occasione per proseguire nel percorso di valorizzazione della memoria storica cittadina, per onorare la memoria di chi ha perso la vita e per fissare i fatti storici che hanno contribuito alla Liberazione di Empoli.
Lo storico Claudio Biscarini racconta la Liberazione di Empoli - Venerdì 11 agosto 1944, mentre a Firenze i paracadutisti della 4a divisione tedesca si ritiravano sul Mugnone e i partigiani occupavano il centro città, Empoli era ancora in mano ai granatieri della Wehrmacht, ultima testa di ponte tedesca a sud dell’Arno. Proprio quel giorno, però partendo dal rio di Sant’Anna e andando verso Santa Maria, i Kiwis della 2nd New Zealand Division si accingevano a liberare la città. C’era stato, in vero, un tentativo da parte degli scozzesi e dei canadesi il 30 luglio contro la stazione ferroviaria, ma era andato a vuoto e da allora più nessun reparto alleato aveva tentato l’impresa. I soldati neozelandesi del 26th NZ Battalion, arrivati a Santa Maria, ebbero un incontro nel convento con uno dei frati francescani, il quale, lo racconta il caporale Richard “Dick” E. Hiatt, C Company, venne da lui “sdraiato” con una raffica di mitragliatore Thompson che fece impallidire il povero fraticello dallo spavento. Poi i soldati entrarono in piazza San Rocco, dove la difesa tedesca era più dura. I carri armati Sherman non potevano passare il rio di Bonistallo e, quindi, i fanti dovettero fare da soli. Il soldato Bruce H. Grainger, A Company, 26th NZ Battalion, si trovò coinvolto il 12-13 agosto nei combattimenti attorno a piazza San Rocco- via delle Chiassatelle. Caddero uccisi i soldati D. Moose e J. Carawell mentre Maurice Anderson era morto il giorno prima. I feriti furono 11.
Secondo Grainger, a manovrare le mitragliatrici MG 42 non erano soldati tedeschi ma civili (quelli che voi chiamate fascisti). Sinceramente, non abbiamo mai avuto notizia di questo e probabilmente si trattava di militari germanici in abiti borghesi. Intervennero anche i Maori del 28th NZ Battalion e l’attacco si sviluppò anche su piazza della Vittoria, all’epoca piazza Vittorio Emanuele, e in piazza Matteotti. Il 14 agosto 1944, infine i Kiwis erano attestati saldamente sulle rive dell’Arno mentre l’ultima testa di ponte della Wehrmacht a sud del fiume era sparita.
Da lunedì 14 agosto 1944 Empoli era completamente libera sia in città che nel territorio comunale. Da quel giorno, solo sporadiche pattuglie tedesche avrebbero attraversato l’Arno, imitate da quelle alleate, per raccogliere informazioni o effettuare imboscate. I civili sfollati sul Monte Albano avranno anche una buona dose di cannonate anglo-americane mentre quelle tedesche colpiranno a sud del fiume. Il CLN e i partigiani empolesi si stabiliranno a Monterappoli come l’amministrazione comunale, in attesa di rientrare in città. Ai neozelandesi si sostituiranno gli americani della 85th US Infantry Division e i sudafricani della 6th SA Armoured Division, con la 24th Guards Brigade inglese schierata da San Miniato a Fibbiana. Nella notte tra il 30 e il 31 agosto 1944, le truppe alleata passeranno il maggior fiume toscano, sfondando la Heinrich-linie già abbandonata dai tedeschi, e si arrampicheranno sulle colline dei comuni di Cerreto Guidi e di Vinci, raggiunte ambedue il 2 settembre 1944.
I caduti neozelandesi accertati in quei giorni sono sepolti nel War Cemetery del Commonwealth del Girone, a Firenze: soldato Kenneth Harold Turner deceduto l’11 agosto 1944, anni 22, 26° battaglione; soldato Kenneth Mervyn Ward deceduto l’11 agosto 1944, anni 21, 26° battaglione; soldato John, William George Caswell deceduto il 13 agosto 1944, anni 26, 26° battaglione; soldato Desmond, John Moore deceduto il 13 agosto 1944, anni 21, 26° battaglione; soldato Maurice Anderson deceduto il 12 agosto 1944, anni 22, 26° battaglione e soldato Frederick, George Turner deceduto il 12 agosto 1944, anni 27, 23° battaglione.