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Sovicille, il Tar ferma l'impianto a biogas: "No" definitivo nella Piana di Rosia

Sovicille, il Tar ferma l'impianto a biogas: "No" definitivo nella Piana di Rosia

Vince la linea della tutela ambientale a Sovicille. Il Tar della Toscana ha respinto integralmente il ricorso presentato dalla società Tenute del Montefeltro, confermando il blocco definitivo alla realizzazione di un impianto a biogas nella Piana di Rosia. La sentenza valida la determinazione del Comune, che aveva già archiviato il progetto per gravi carenze tecniche e rischi idraulici.

La vicenda, che ha tenuto con il fiato sospeso la comunità locale e le associazioni ambientaliste, si è conclusa con la pubblicazione del dispositivo della Seconda Sezione del Tar Toscana. I giudici amministrativi hanno confermato la legittimità della determinazione con cui il Comune di Sovicille aveva chiuso negativamente la Conferenza dei Servizi, archiviato la Procedura Abilitativa Semplificata (Pas) e diffidato l'azienda dall'avviare i cantieri.

Le motivazioni del Tribunale: carenze e rischi idraulici

Il progetto dell’impianto, che prevedeva una produzione di 500 Smc/h di biogas, è stato giudicato incompatibile con il territorio per tre ragioni fondamentali evidenziate dal tribunale:

  • Carenze progettuali: Lacune tecniche che non garantivano la sicurezza dell'operazione.

  • Difformità urbanistica: Il mancato rispetto degli strumenti di pianificazione del Comune.

  • Incompatibilità idraulica: La Piana di Rosia è caratterizzata da un delicato reticolo idrografico (con i torrenti Rosia, Serpenna e Rigo); l'impianto avrebbe rappresentato un rischio per la gestione delle acque in un'area già soggetta a rigide prescrizioni ambientali.

Il sindaco Gugliotti: «Sì alla transizione, ma non a ogni costo»

Soddisfazione è stata espressa dal primo cittadino di Sovicille, Giuseppe Gugliotti, che ha rivendicato la coerenza dell'azione amministrativa:

«Accogliamo con soddisfazione la sentenza che conferma la legittimità delle decisioni dei nostri Uffici. Abbiamo agito per tutelare ambiente, paesaggio e salute. Siamo favorevoli alla transizione energetica, ma questa deve rispettare il contesto e rispondere al reale fabbisogno del territorio, senza ignorare le istanze della comunità».

Un territorio sotto pressione

La battaglia contro l'impianto a biogas si inserisce in un contesto di forte vigilanza da parte della cittadinanza di Sovicille. Solo pochi mesi fa, la zona era stata al centro di mobilitazioni contro altri grandi progetti energetici, come il maxi-impianto fotovoltaico da 238 ettari proposto nella medesima area. La sentenza del Tar rappresenta quindi un precedente importante per la difesa della biodiversità della Montagnola Senese e della Val di Merse.

Il Comune ha infine ringraziato l'Ufficio Tecnico, il Suap dell’Unione dei Comuni della Val di Merse e l’avvocato Piochi per il lavoro di coordinamento che ha portato a questo risultato legale.

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