19 Ottobre 2025

Icona Meteo 16 °C Cielo coperto

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipisicing elit. A accusamus cumque excepturi illum iste magni minus quaerat rerum tenetur voluptatibus!

Anna Paris dopo il boom di preferenze a Siena: "Risultato stimola a proseguire. Lavoro riconosciuto"

Anna Paris dopo il boom di preferenze a Siena: "Risultato stimola a proseguire. Lavoro riconosciuto"

di Lorenzo Castelli

Anna Paris, consigliera uscente della Regione Toscana, ha rilasciato una intervista al nostro giornale dopo l’ottimo risultato raggiunto nelle recenti elezioni regionali. Paris ha raccolto oltre 5mila preferenze, attestandosi unicamente dietro a Simone Bezzini, nella circoscrizione di Siena. Più di 2mila i voti, solo nel Comune di Siena. Queste le sue parole.

Un commento o una riflessione sull’ottimo esito delle elezioni: si aspettava questo tipo di risultato?

“Per me sarebbe già stato un grandissimo risultato ottenere lo stesso numero di preferenze delle scorse elezioni, considerando che un calo dell’affluenza alle urne era nell’aria e poi i nuovi scenari politici a livello nazionale e locale. Confermare i voti di 5 anni fa era l’obiettivo primario. Il consenso nei miei confronti invece è aumentato, sia su Siena che a livello provinciale. Voglio ringraziare per la grande fiducia espressa nei miei riguardi, un riconoscimento al lavoro svolto in questi anni. Ho sempre cercato di comunicare l’importanza sulla vita di tutti noi dei molteplici interventi messi in campo dalla giunta e dal consiglio regionale, cercando di portare avanti le battaglie che ritenevo più corrette. Questo tipo di lavoro mi è stato riconosciuto. L’esito delle elezioni è un ulteriore stimolo a continuare in questa direzione qualora dovessi avere l’opportunità di entrare in consiglio regionale. Mi ritengo una persona concreta, espressione di quella che vien detta società civile, accolta cinque anni fa nel Partito Democratico e poi sostenuta da questa grande comunità.

Differenze e analogie tra la prima campagna elettorale e quella appena conclusa.

“5 anni fa per me è stata la prima esperienza. In quest’ultima occasione ci sono stati più candidati “forti” e questo è stato sicuramente positivo per il partito. Il Partito Democratico provinciale e poi a livello di quasi tutti i comuni è uscito rafforzato da queste elezioni. La scelta di un numero maggiore di candidati validi si è rivelata vincente. Ovviamente a livello di singoli candidati la partita è stata più incerta e quindi ci ha spinto e stimolato a dare il meglio”.

Passando a quello che è stato l’appoggio e il supporto ricevuto dal Partito Democratico in questa campagna elettorale, pensa che sia stato sufficiente?

“Molti iscritti al Partito Democratico hanno riposto in me grande fiducia e per me è stato fondamentale; mi hanno supportato e fatto sentire la loro vicinanza; quindi ci tengo nuovamente a ringraziarli per la passione e l’impegno nel sostenermi. Senza l’appoggio del Partito che ha deciso di credere nella mia candidatura, dopo la prima esperienza in Consiglio Regionale, e poi di tanti amici, non avrei raggiunto il risultato delle oltre 5.000 preferenze, qualcosa che non era assolutamente scontato”.

Quali sono i temi sui quali vuole concentrarsi in maniera specifica e lavorare attivamente?

“Giovani, donne e imprese soprattutto, con un’attenzione particolare al sociale, considerando che viviamo in una società che si sta progressivamente impoverendo, in contesto più ampio che vede lo Stato sottrarsi da quelle che sono le sue responsabilità. Come Regione possiamo sicuramente intervenire, cercando di rendere più competitivo il mondo delle imprese, affiancando maggiormente le start-up, cogliendo le opportunità delle nuove tecnologie e investendo sulla formazione delle fasce più giovani della popolazione oltreché di quanti necessitano di aggiornamento professionale, sia perché occupati sia perché disoccupati”.

Come si combatte il crescente astensionismo?

“Questa tendenza c’è, è inutile negarlo. Noi dobbiamo continuare a parlare e a confrontarci con i cittadini, attraverso risposte concrete e tangibili. Il pragmatismo è la chiave per riportare le persone a votare. Poi bisogna lavorare sulla comunicazione, molti non sanno ciò che viene effettivamente fatto dall’Ente Regione, migliorare nella comunicazione è fondamentale. Traducendo gli aspetti burocratici in un linguaggio preciso e soprattutto concreto e quindi non ricorrendo agli slogan sensazionali come fa il nostro governo”.

© Riproduzione riservata.
Condividi: