Radda, archeologia e biodiversità: tornano le visite agli scavi del Castellare di Collepetroso
Una nuova occasione per vivere la storia del territorio attraverso un’esperienza autentica di archeologia e natura.
Nei giorni 16, 23 e 30 novembre 2025, alle ore 10:30, si terranno le visite guidate agli scavi archeologici del Castellare di Collepetroso, nel comune di Radda in Chianti, promosse dal Gruppo Archeologico Salingolpe con la collaborazione degli archeologi incaricati, dei volontari e degli studenti universitari impegnati nelle attività di ricerca sul campo.
Durante la visita sarà possibile conoscere da vicino il lavoro degli archeologi e scoprire i risultati più recenti delle indagini in corso, che stanno restituendo nuove informazioni sull’insediamento medievale del Castellare e sulla sua evoluzione nel paesaggio chiantigiano.
A seguire, i partecipanti potranno assistere a un focus introduttivo dedicato alla conoscenza della razza avicola del Gallo Nero, simbolo del Chianti, con osservazione dal vivo di alcuni esemplari.
L’attività è curata da Vito De Meo, responsabile del Progetto “Gallo Nero 2019” del Gruppo Archeologico Salingolpe, e nasce dall’intento di unire la valorizzazione del patrimonio storico con quella della biodiversità e delle tradizioni rurali locali.
La partecipazione prevede un contributo di 5,00 euro, gratuito per bambini e ragazzi fino a 16 anni.
La prenotazione è obbligatoria tramite il form online accessibile dal QR code sulla locandina oppure cliccando direttamente qui: https://forms.gle/swLRPbRGCQz9rsHQ8.
Antonella Bartalini, presidente del Gruppo Archeologico Salingolpe, commenta:
“Le giornate di apertura degli scavi rappresentano un momento fondamentale di condivisione del lavoro che svolgiamo durante l’anno. Collepetroso è un luogo in cui la storia incontra la comunità: scoprire il passato insieme, direttamente sul campo, significa riconoscere le radici della nostra identità e restituire senso e valore al territorio in cui viviamo. L’archeologia diventa così un’esperienza viva, accessibile, e capace di generare partecipazione.”
Vito De Meo, responsabile del progetto Gallo Nero 2019, aggiunge:
“Il Gallo Nero non è solo un simbolo: è una presenza reale e storica del Chianti, un emblema che unisce cultura materiale, biodiversità e tradizione contadina. Farlo conoscere in questo contesto, accanto agli scavi archeologici, significa raccontare un territorio nella sua interezza: dalle tracce del passato alla vita che ancora lo anima oggi.”
