Il 26 e 27 settembre il complesso monumentale di Abbadia Isola, a Monteriggioni, ospiterà il convegno “Scivoli per la mente. Cosa può fare la Cultura?”, a cura di Alessandra Nardini. L’iniziativa mette al centro una domanda cruciale: in che modo la cultura può trasformarsi in uno strumento concreto di benessere, inclusione e accessibilità per le persone affette da patologie neurodegenerative, e in particolare dall’Alzheimer?
Cultura come cura e inclusione
Il convegno rientra nel quadro del progetto SOPAC – Sostenibilità e Occupabilità nel Patrimonio Culturale (2023-2027), Progetto di Eccellenza del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali (DSSBC) dell’Università di Siena. L’obiettivo è ambizioso: valorizzare il patrimonio culturale non soltanto come custode della memoria storica, ma anche come risorsa sociale capace di incidere sulla qualità della vita delle comunità.
Non a caso l’iniziativa nasce dalla collaborazione tra il DSSBC e il Comune di Monteriggioni, con il patrocinio della Società degli Archeologi Medievisti Italiani (SAMI). Comune e Università hanno recentemente siglato un accordo quadro che rafforza il legame tra ricerca accademica e territorio, con l’idea di fare di Abbadia Isola un vero e proprio laboratorio, in cui cultura, formazione e welfare camminano insieme.
Il ruolo pionieristico del MaM
Se a livello nazionale non tutti i musei hanno intrapreso con continuità la strada del welfare culturale, il Museo Archeologico di Monteriggioni (MaM) rappresenta un esempio virtuoso. Da due anni il MaM aderisce alla rete “Musei Toscani per l’Alzheimer”, promuovendo percorsi come “Storie nella Storia”, in collaborazione con il DSSBC. Un progetto che apre le porte del museo, tutte le settimane, a persone con Alzheimer e ai loro familiari, trasformando la visita in un’esperienza di relazione, stimolo e memoria condivisa.
Questo impegno dimostra come la cultura, se pensata e offerta con attenzione, possa diventare parte integrante delle politiche di cura, andando oltre il ruolo tradizionale del museo come luogo di esposizione, per diventare spazio di vita e comunità.
Dalla riflessione alla festa
Il convegno “Scivoli per la mente” si articolerà in due giornate di interventi e dibattiti che vedranno confrontarsi professionisti del mondo sanitario e dei beni culturali. L’obiettivo è chiaro: elaborare strategie e pratiche che rendano la cultura un autentico strumento di inclusione e partecipazione sociale.
Ma la riflessione troverà il suo coronamento in un momento di festa: il 28 settembre, sempre ad Abbadia Isola, approderà la tappa nazionale dell’Alzheimer Fest. Sarà un’occasione di incontro, sensibilizzazione e celebrazione della vita, nel segno della solidarietà e della creatività.
L’Alzheimer Fest non è una semplice manifestazione, ma un movimento culturale e sociale nato con l’obiettivo di cambiare lo sguardo sulla malattia. Non si tratta solo di parlare di Alzheimer, ma di viverlo in un clima di accoglienza, creatività e gioia condivisa. Abbadia Isola diventerà quindi il cuore pulsante di incontri, laboratori, musica, spettacoli e momenti di confronto tra famiglie, operatori sanitari, ricercatori, artisti e cittadini. Sarà un’occasione per abbattere barriere e pregiudizi, restituendo protagonismo alle persone con Alzheimer e alle loro comunità.
Lo spirito dell’iniziativa è semplice ma rivoluzionario: la malattia non cancella la vita, e la cultura, l’arte e la festa possono essere strumenti potenti per ridare senso, relazione e dignità.
Monteriggioni, un modello di welfare culturale
Con il convegno e con l’Alzheimer Fest, Monteriggioni si candida a diventare un modello nazionale di welfare culturale. L’impegno congiunto di Università e Comune dimostra come la cultura, se integrata in un progetto ampio e continuativo, possa generare benefici reali per la società.
Il MaM, con il suo lavoro costante e innovativo, rappresenta uno degli esempi più luminosi di questa prospettiva: un museo che non conserva soltanto reperti, ma che accoglie persone, storie e fragilità, restituendo loro dignità e comunità.
In questo senso, “Scivoli per la mente” non è solo un convegno: è l’avvio di un percorso che mostra come la cultura possa davvero farsi cura.