19 Dicembre 2025

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Addio di Furla a Sambuca: il sindaco Baroncelli chiede garanzie

Addio di Furla a Sambuca: il sindaco Baroncelli chiede garanzie

Il brand Furla abbandona la Sambuca Val di Pesa. Il "Progetto Italia", che solo quattro anni fa era stato salutato come il fiore all'occhiello della manifattura sostenibile nel Chianti, rischia di diventare una "ferita" per il territorio. Il sindaco di Barberino Tavarnelle, David Baroncelli, ha espresso una profonda preoccupazione per l’annunciato trasferimento della maison Furla dallo stabilimento di Sambuca Val di Pesa. Un addio che non colpisce solo l'occupazione, ma mette in discussione il destino di un immobile costato 30 milioni di euro e pensato per essere un polo d'eccellenza mondiale.

L'allarme delle istituzioni: «Scongiurare l'abbandono»

Il trasferimento di Furla prevede una frammentazione delle attività: la produzione si sposterà a Scandicci, gli uffici a Lastra a Signa, mentre una parte del personale sarà ricollocata presso la sede storica di Bologna.

«Non possiamo restare a guardare un importante pezzo di realtà manifatturiera che se ne va», ha dichiarato con fermezza Baroncelli. Il primo cittadino punta il dito contro il rischio di un «impoverimento del territorio» e chiede alla proprietà dell'immobile un piano immediato di reindustrializzazione. L'obiettivo è chiaro: evitare che un complesso di 18mila metri quadri, inaugurato nel 2021, resti vuoto. Il Comune ha già richiesto un incontro urgente con la proprietà per delineare un nuovo percorso di sviluppo che rispetti la vocazione produttiva e formativa dell'area.

La parabola di "Progetto Italia": dalla promessa alla crisi

Inaugurato nel maggio 2021, il polo di Sambuca Val di Pesa rappresentava la visione futura di Furla. Con tre edifici immersi nel verde e progettati con alti standard di sostenibilità, la struttura ospitava 130 addetti. Era qui che aveva preso vita la Furla Academy, in collaborazione con Chiantiform, un progetto volto a formare le nuove generazioni di artigiani della pelletteria.

Oggi, quell'investimento da 30 milioni di euro appare come una scommessa interrotta, lasciando incertezze non solo sulle pareti dell'immobile, ma soprattutto sulla vita dei lavoratori e delle lavoratrici coinvolte nel trasferimento.

Il momento strategico di Furla

Il trasferimento da Barberino Tavarnelle a Scandicci non è una scelta casuale, ma si inserisce in un contesto di riorganizzazione strategica del brand.

Furla, fondata a Bologna nel 1927 dalla famiglia Furlanetto, sta vivendo una fase di profonda trasformazione. La decisione di avvicinarsi a Scandicci risponde alla necessità di posizionarsi nel cuore pulsante del distretto della pelletteria di lusso mondiale. Scandicci è oggi il fulcro dove i grandi player della moda concentrano il "saper fare", facilitando la logistica e l'accesso a una manovalanza altamente specializzata.

Tuttavia, questa tendenza alla centralizzazione verso i grandi hub mette in crisi le aree limitrofe come il Chianti, che avevano investito su modelli di decentralizzazione di qualità. Per Furla, il 2025 rappresenta un anno di consolidamento dopo la nomina del nuovo CEO e la volontà di puntare su una crescita "premium" che richiede una supply chain sempre più integrata e vicina ai centri decisionali del lusso toscano.

Sede di Partenza Nuova Destinazione Tipologia Attività Distanza Media (A/R) Impatto Logistico / Note
Sambuca (Barberino Tav.) Scandicci Produzione ~55 km Alto. Necessità di percorrere il Raccordo FI-SI e l'A1 o viabilità ordinaria congestionata.
Sambuca (Barberino Tav.) Lastra a Signa Uffici / Admin ~65 km Molto Alto. Tempi di percorrenza critici nelle ore di punta sulla FI-PI-LI.
Sambuca (Barberino Tav.) Bologna Corporate / HQ ~240 km Critico. Richiede trasferimento di residenza o pendolarismo settimanale (punto focale della trattativa).

Cosa succederà adesso?

Mentre l’amministrazione comunale monitora con attenzione le trattative tra l'azienda e le parti sindacali per tutelare i diritti delle lavoratrici, resta aperta la partita urbanistica. La sfida per Barberino Tavarnelle è ora attrarre un nuovo investitore che possa ereditare il "Progetto Italia", sfruttando le infrastrutture all'avanguardia già presenti per garantire che il cuore della Val di Pesa continui a battere al ritmo della grande manifattura.

Indicatore Valore / Trend 2025 Note sul Distretto
Fatturato Regionale -8,9% Prima flessione marcata dopo il rimbalzo post-pandemia.
Cassa Integrazione +139% (ore autorizzate) La Toscana è la prima regione italiana per ore di CIG nel comparto moda.
Chiusure Aziendali 66 imprese Piccole e medie realtà della filiera (terzisti) le più colpite.
Occupazione -1.150 addetti Saldo negativo tra cessazioni e nuove assunzioni nel primo semestre.
Previsioni Ripresa II Metà 2026 Gli analisti prevedono un ritorno al segno positivo solo tra 12-18 mesi.

 

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