25 Ottobre 2025

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Siena celebra il Vecchietta, protagonista del Rinascimento, con un nuovo allestimento al Santa Maria della Scala

Siena celebra il Vecchietta, protagonista del Rinascimento, con un nuovo allestimento al Santa Maria della Scala

poco più di seicento anni dalla nascita di Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta (Siena, 1410 – 1480), il complesso museale di Santa Maria della Scala a Siena decide di riordinare le proprie sale a partire dalla figura dell’artista che più profondamente vi ha operato.

Una figura centrale per la Siena del Rinascimento

Il nuovo allestimento del piano monumentale, visitabile per il pubblico a partire da oggi, non solo mette in luce l’importanza storica del Vecchietta, ma restituisce anche un contesto coerente e significativo all’istituzione – all’epoca Antico Ospedale Santa Maria della Scala – che ha rappresentato il suo principale committente lungo tutto il corso della sua vita.

Promosso dal Comune di Siena, il progetto nasce da un’idea di Cristiano Leone, presidente della Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, con la curatela di Giulio Dalvit, associate curator alla Frick Collection di New York.

“Il riallestimento rappresenta un momento storico per il complesso museale: ne restituiamo al pubblico la parte maggiormente identitaria, il cuore originario della sua visione – spiega Leone – al centro di questa operazione c’è il Vecchietta, figura cardine della Siena rinascimentale, il cui lavoro per l’antico ospedale definì un modello unico di dialogo tra arte, architettura e cura. Attraverso un rigoroso ripensamento, abbiamo riportato ordine e senso al complesso, rendendo leggibili e armoniche le relazioni tra gli affreschi, le sculture e le architetture che li accolgono.”

 

Il nuovo allestimento al Santa Maria della Scala di Siena

Il nuovo allestimento: il Pellegrinaio è il cuore del percorso

Con il nuovo allestimento il Pellegrinaio torna al centro della visita del museo, sgombrato da allestimenti invadenti, con il suo monumentale ciclo di affreschi che narrano la storia dell’ente, dove, sulla parete di sinistra, la Visione del beato Sorore (1441) del Vecchietta, sua prima opera firmata, racconta la fondazione dell’Antico Ospedale.

La Sagrestia Vecchia invece ritrova la sua funzione di reliquiario architettonico – proprio come l’artista l’aveva pensata tra il 1445 e il 1449 – affrescata come una camera-codex con il Credo apostolico lungo le lunette della sala, di nuovo leggibili senza ostacoli visivi. Qui è stato ricollocato anche l’Arliquiera, l’armadio ligneo dipinto dal Vecchietta nel 1445 per custodire le reliquie.

Infine il Cristo bronzeo (1476) realizzato dall’artista per la propria cappella funebre, è stato collocato sull’altare maggiore della Santissima Annunziata, che grazie a una nuova struttura architettonica sarà per la prima volta osservabile da vicino.

La nuova visione delle sale del Santa Maria sarà fruibile insieme a un fitto programma di eventi (fino a marzo 2026) che avranno tutti come focus la figura del Vecchietta: un’occasione unica per riscoprire un artista la cui opera ha contribuito a definire l’identità culturale di Siena.

“Con questa operazione restituiamo a Siena un capitolo fondamentale della sua storia artistica e civile, riaffermando il ruolo del complesso museale come cuore pulsante della nostra identità – sottolinea la sindaca di Siena, Nicoletta Fabio – le opere del Vecchietta raccontano una città che, già nel Quattrocento, poneva la cura della persona e la bellezza al centro della vita pubblica.”

 

Fonte intoscana.it

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