Firenze, 3 ottobre 1925. Una data incisa a fuoco nella memoria civile italiana: quella tragica “Notte di San Bartolomeo” in cui Giovanni Becciolini (repubblicano, massone e antifascista) venne brutalmente ucciso dalle squadre fasciste. A poche settimane dal centenario di quel crimine politico, la seconda edizione di “Le dittature serrano i cuori” di Stefano Bisi, pubblicata da Betti Editrice, continua a riscuotere un successo travolgente, confermandosi come una delle letture imprescindibili per comprendere le radici profonde della lotta per la libertà in Italia.
Più che un libro, un grido di memoria. Con uno stile appassionato e rigoroso, Bisi ricostruisce non solo l’assassinio di Becciolini, ma anche la storia drammatica della sua famiglia, costretta all’esilio tra Francia e Svizzera. Quella di Vincenza Di Mauro e del figlio Bruno non è solo una fuga, ma una testimonianza viva e dolorosa di ciò che significa resistere all’oppressione.
Una storia vera, intensa: una narrazione capace di commuovere e interrogare il lettore contemporaneo. Il titolo del libro nasce da una frase scolpita sulla tomba di Becciolini nel cimitero di Trespiano: “Le dittature serrano i cuori ad ogni nobile sentimento.” Un monito inciso nella pietra, un’eredità morale rivolta alle generazioni future. Perché ricordare non è solo un dovere, è un atto di resistenza. A distanza di quasi un secolo, l’opera di Bisi si impone come una voce necessaria in un tempo in cui il rischio dell’oblio è più reale che mai. Incontri pubblici, dialoghi con studenti, recensioni entusiaste e un crescente passaparola hanno accompagnato il successo della prima edizione, portando in tempi record a una seconda stampa.
“Le dittature serrano i cuori” non è solo un libro di storia: è una chiamata alla memoria, alla responsabilità e alla coscienza civile. Un invito a non dimenticare mai quanto può costare la libertà – e quanto valga difenderla.
Per acquistare il libro: https://www.betti.it/product/le-dittature-serrano-i-cuori-ii-edizione-con-nuovi-documenti/