27 Dicembre 2025

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Indagine antiterrorismo, anche Firenze e la Toscana nella rete dei finanziamenti ad Hamas

Indagine antiterrorismo, anche Firenze e la Toscana nella rete dei finanziamenti ad Hamas

Un’indagine antiterrorismo che non si ferma a Genova ma che coinvolge anche Firenze e la Toscana, portando alla luce una rete strutturata di raccolta e trasferimento di fondi destinati ad Hamas. È quanto emerge dall’operazione condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo (Dda) di Genova, che ha portato all’arresto di nove persone e al sequestro di beni per oltre otto milioni di euro.

Secondo l’ipotesi accusatoria, al centro dell’inchiesta ci sarebbe una cellula operativa attiva in Italia, inserita in un network europeo, che avrebbe utilizzato associazioni formalmente impegnate in attività umanitarie per finanziare l’organizzazione terroristica Hamas, designata come tale dall’Unione Europea.

Il ruolo di Firenze e della Toscana nell’indagine antiterrorismo

Un passaggio cruciale dell’inchiesta riguarda la presenza di un referente per Firenze e la Toscana, indicato dagli investigatori come parte integrante della struttura italiana dell’organizzazione. Un elemento che porta l’attenzione sul territorio toscano, e in particolare sul capoluogo regionale, come snodo operativo per la raccolta fondi e il coordinamento locale.

Le attività contestate si sarebbero svolte in diverse aree d’Italia – dalla Liguria alla Lombardia – ma la Toscana emerge come area di interesse investigativo, inserita in una rete con collegamenti internazionali e contatti diretti con esponenti di Hamas all’estero.

Raccolta fondi “umanitaria” e flussi finanziari sospetti

Le indagini hanno ricostruito flussi finanziari per circa 7 milioni di euro, convogliati verso associazioni con sede a Gaza, nei Territori Palestinesi e in Israele, ritenute collegate o controllate da Hamas. Secondo gli inquirenti, oltre il 71% dei fondi raccolti in Italia sarebbe stato sottratto alle finalità dichiarate di assistenza umanitaria.

L’attività investigativa si è basata su intercettazioni, monitoraggi bancari e cooperazione giudiziaria internazionale, coinvolgendo anche le autorità di altri Paesi dell’Unione europea.

Sicurezza e controllo del territorio

L’operazione conferma come il finanziamento del terrorismo internazionale possa radicarsi anche in contesti territoriali considerati lontani da questi fenomeni. Firenze e la Toscana, secondo gli inquirenti, rientrano in una mappa più ampia di presenze operative, rendendo centrale il ruolo del controllo sui flussi economici e sulle attività associative.

Resta ferma la presunzione di innocenza per tutte le persone indagate, mentre l’inchiesta è ancora nella fase delle indagini preliminari.

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