25 Novembre 2025

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Recuperati dai carabinieri 30 corali miniati medievali

Recuperati dai carabinieri 30 corali miniati medievali

di Simona Pacini

Continua la restituzione delle opere d’arte trafugate a Colle di Val d’Elsa nel 1982 e recuperate dal Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Questa mattina trenta antiche pagine miniate sono state consegnate al Museo colligiano di San Pietro. Si tratta di 27 carte intere e tre ritagliate, databili tra la fine del 1200 e la metà del 1400.

“Le preziose pagine miniate - spiegano i Carabinieri - provengono da sei corali del convento di San Lucchese a Poggibonsi e furono rubate da ignoti l’8 marzo 1982 mentre erano esposte nel Museo Civico e Diocesano di Arte Sacra di Colle Val d’Elsa” al tempo ospitato nel Palazzo dei Priori.

Alcuni anni fa era stato portato a termine un altro recupero di pagine miniate, sempre parte dello stesso furto. Il patrimonio artistico fu esposto in una mostra allestita nel 2020 a Firenze in Palazzo Pitti e successivamente, nel 2023, nel Convento di San Lucchese in occasione dei festeggiamenti per il patrono di Poggibonsi.

Le opere miniate provengono da due serie liturgiche distinte: la prima è stata realizzata tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo mentre la seconda risulta databile alla metà del XV secolo.

Per realizzare la serie più antica i francescani si rivolsero ad una bottega senese mentre per quella successiva si affidarono alle botteghe fiorentine del tempo, aperte anche a maestranze provenienti da altre aree del territorio.

L’attività investigativa del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Firenze è scattata in seguito alla segnalazione di uno studioso d’arte che, riconoscendo il notevole valore storico artistico delle pagine, le ha ricondotte a quelle sottratte nel 1982 a Colle Val d’Elsa. Un prezioso contributo all’attività investigativa è stato fornito quindi dal Dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo dell’Università di Firenze, in particolare grazie a Sonia Chiodo, la professoressa associata di Storia dell’Arte Medievale che aveva curato la mostra di Palazzo Pitti.

Dal momento del sequestro le opere sono state affidate in custodia all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, istituto ad autonomia speciale del Ministero della Cultura e centro di riferimento nazionale per la conservazione dei beni culturali.

Il risultato conseguito dai carabinieri testimonia la sensibilità da parte di alcuni cittadini, nei confronti dei beni culturali sottratti alla pubblica fruizione, affinché questi tornino nuovamente a essere ammirati dalla collettività. Fondamentale la catalogazione e le fotografie dei beni culturali che, se fornite in sede di denuncia, alimentano la “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti” in uso al Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, strumento fondamentale per il recupero dei beni culturali anche a distanza di anni.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e l’indagato, la cui posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, non può essere considerato colpevole fino alla eventuale pronuncia di sentenza di condanna definitiva. La Procura della Repubblica del Tribunale di Siena, considerata la natura giuridica delle opere d’arte recuperate e la loro provenienza originaria, ne ha disposto la restituzione al Comune di Colle di Val d’Elsa.

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