Silvia Salvadori l'artista savinese custode delle antiche tecniche rinascimentali
di Claudio Zeni
“La struttura e l’amina del Colore” è la personale dell’artista savinese Silvia Salvadori, visitabile fino 30 novembre presso gli spazi espositivi della quadreria della chiesa di Sant’Angelo al Cassero di Castiglion Fiorentino. Pittrice e restauratrice Silvia ha fatto della fedeltà alla tradizione artistica toscana la sua missione creativa.
Fondatrice della Bottega d’Arte Toscana, con sedi ad Arezzo e Monte San Savino, si dedica da anni allo studio e all’applicazione delle tecniche pittoriche del Medioevo e del Rinascimento, secondo i dettami del celebre “Libro dell’Arte” di Cennino Cennini, il manuale per eccellenza dei pittori trecenteschi. Nel suo lavoro, Silvia impiega pigmenti storici naturali, foglia d’oro, tavole preparate a mano e materiali autentici, rievocando l’esecuzione artistica così come avveniva nei secoli d’oro dell’arte italiana. Le sue opere comprendono riproduzioni filologiche di capolavori medievali e rinascimentali, ma anche creazioni originali ispirate a temi sacri, simbolici e naturalistici, che dialogano con l’iconografia antica attraverso una sensibilità contemporanea. La sua pratica è un esempio raro e virtuoso di artigianato artistico intellettuale, in cui rigore tecnico, studio storico e ispirazione poetica si fondono in un unico gesto.
Ogni dipinto, tavola o pala nasce da una conoscenza profonda dei materiali e dei processi, dall’uso della tempera all’uovo alla preparazione del fondo in gesso, fino alla doratura e all’incisione. La modernità di Silvia è nella sua arte, nel suo saper sperimentare, nella sua sapiente ricerca di saperi ormai perduti, che riesce con animo gentile a far rivivere nelle sue tavole istoriate, incarnando la “maniera” dei maestri che hanno reso grande la storia dell’arte. “L’intento - conclude sottolinea l’artista Silvia Salvadori - era quello di creare un ponte tra passato, presente e futuro e l’ho fatto attraversando ed unendo varie tecniche fino ad ottenere uno stile che toccasse l’arte contemporanea ma che si rifacesse sempre al Rinascimento italiano”.
