12 Dicembre 2025

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La triste vicenda degli estintori abbandonati

 La triste vicenda degli estintori abbandonati

di Simona Pacini

Questa storia inizia a Colle nel mese di ottobre e proseguirà, senza nessun cambiamento, se non in peggio, fino all’inizio di novembre. Per altri versi, però, potrebbe considerarsi ancora non del tutto conclusa.

Che cosa è successo. Nella prima settimana di ottobre sono comparsi quattro vecchi estintori (le classiche bombole verniciate di rosso) gettati, insieme ad altra immondizia (come una vecchia tanica in plastica grigia), in una piazzola ecologica in Vallibona.

Passandoci davanti ho evitato di scattare foto, sicura che un abbandono di rifiuti di tal genere, ovvero speciali e pericolosi, sarebbe stato risolto in breve tempo.

Sabato 11 ottobre, però, i quattro estintori erano ancora lì, come testimoniano le immagini.

A questo punto ho scelto di iniziare un’opera di osservazione, annotando e fotografando la situazione di quella piazzola, ogni volta che ci sarei passata davanti.

Un po’ come fece George Perec, scrittore parigino, nel 1974, quando decise di sedersi per tre giorni consecutivi ai tavolini di un caffè di Place Saint-Sulpice, osservando e annotando accuratamente tutto quello che gli passava davanti. Un esperimento etno-antropologico che con la triste vicenda degli estintori non c’entra niente, se non per il metodo.

Anche perché Perec ha raccolto i risultati dell’osservazione dei passanti in un libro, “Tentativo di esaurimento di un luogo Parigino”, mentre la storiella degli estintori può aspirare a comparire giusto in un articoletto di poco conto come questo, o al limite in un’interrogazione in consiglio comunale, anche se alla fine è durata quasi un mese.

Il 15 ottobre, mercoledì, i quattro estintori sono ancora lì, in mezzo all’altro ciarpame. Nel frattempo però, a dimostrare l’attendibilità della teoria delle finestre rotte, si sono aggiunti anche tre piccoli pneumatici, del tipo di quelli montati sui vecchi Ape Piaggio.

Naturalmente lo smaltimento degli estintori vuoti o scaduti è soggetto a numerosi controlli e passaggi, per poter garantire il rispetto dell’ambiente e l’incolumità delle persone. La permanenza delle quattro bombole nella piazzola per quasi un mese sarebbe stato un problema da prendere seriamente in considerazione e da affrontare al più presto da parte dell’amministrazione del Comune Colle.

Lo smaltimento degli estintori non può essere effettuato tramite i rifiuti comuni - si legge sul sito www.antincendio.it -: la normativa impone procedure specifiche e obbligatorie. Gli estintori sono infatti classificati come rifiuti speciali pericolosi, a causa delle polveri chimiche e dei gas contenuti al loro interno”.

Quattro giorni dopo, la mattina del 19 ottobre, vedo con dispiacere che la piazzola continua a essere un punto di riferimento per chi la ha necessità di disfarsi di immondizia di grandi dimensioni senza accollarsi il disturbo di recarsi a un centro di raccolta o di richiedere l’intervento della Sei.

Accanto agli estintori e alla tanica di plastica, sono stati gettati degli sfalci, probabilmente il risultato della pulizia di un orto, vecchie canne, rami ed erbacce.

“Almeno le ruotine sono state portate, via” mi rallegro.

È una bella domenica di sole e quando passo davanti alla piazzola, al ritorno, vedo che qualcuno si è disfatto addirittura di un armadio per ufficio in Pvc. Scendo dall’auto per scattare la foto e noto che purtroppo le ruotine dell’Ape sono ancora lì, nascoste dal fascio di canne secche e dalle erbacce.

Il giorno dopo però l’armadio in pvc non c’è più e tenderei a pensare più che se lo sia portato via qualcuno a cui serviva, anziché gli addetti alla raccolta dei rifiuti.

Il 25 ottobre, un sabato mattina, la svolta. Passando in auto vedo che accanto alla piazzola è fermo un piccolo mezzo della Sei. Un’operatrice parla al telefono, in piedi, fuori dal furgoncino, indicando (sicuramente per un riflesso condizionato) i vecchi estintori.

Dal primo avvistamento sono trascorsi venti giorni. Non male per un servizio pubblico che si vuole far passare come attento e in continuo miglioramento.

Poche ore dopo gli estintori non ci sono più. Tutto il resto (ruotine, tanica, sfalci e canne, oltre a una vecchia padella foderata in teflon) è ancora lì. In un mare di rifiuti, suddivisi tra i sacchetti di plastica e l’aria aperta, gettati un po’ ovunque.

Una settimana dopo, sabato primo novembre, la situazione è sempre quella di degrado e abbandono, nonostante i quattro estintori siano stati prelevati.

Ruotine, sfalci e canne sono ancora lì.

Decido di stoppare le mie osservazioni, che hanno l’unico potere di rendere più storta la mia giornata, dal nervoso causato dal gap evidente tra le pubbliche dichiarazioni e l’effettiva realtà.

Oggi è il 12 dicembre, venerdì, e fino a ieri gli sfalci e le canne erano ancora lì, nella piazzola affacciata su una strada molto transitata, ben visibili per chiunque ci passasse davanti.

Carta Vetrata - Una rubrica abrasiva è curata da Simona Pacini.

© Riproduzione riservata.
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