03 Novembre 2025

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Crisi Fiorentina: perché la Viola non riesce a svoltare

Crisi Fiorentina: perché la Viola non riesce a svoltare

La Fiorentins sta attraversando uno dei momenti più difficili della sua storia recente, con un avvio di campionato ben al di sotto delle aspettative e degli ingenti investimenti effettuati in estate. La squadra, che doveva ambire alle posizioni europee e consolidare la sua presenza tra le grandi del calcio italiano, si trova invece a lottare nelle zone basse della classifica. Una situazione che ha innescato un'ondata di contestazioni e ha messo in discussione l'intera gestione tecnica e dirigenziale.

 Un attacco da 118 milioni a secco

Il problema più evidente e preoccupante è l'inefficacia offensiva. Nonostante l'acquisto di calciatori di alto profilo per oltre 100 milioni di euro, il reparto avanzato è rimasto a secco per diverse giornate, un dato storico negativo.

Analizzando le statistiche, emergono due criticità fondamentali. La squadra spesso riesce a concludere l'azione da buone posizioni, ma la percentuale di tiri che centrano effettivamente lo specchio della porta è estremamente bassa. Giocatori su cui erano state riposte grandi speranze, come Kean e Gudmundsson (più il contributo dei nuovi arrivati Dzeko e Piccoli), non sono riusciti a incidere. I numeri individuali mostrano una performance nettamente inferiore al loro potenziale.

 

Il nodo tattico 

La crisi non è solo una questione di singoli, ma sembra affondare le radici nelle scelte tattiche e nella continuità di gioco. L'allenatore Stefano Pioli, subentrato con l'obiettivo di dare l'ultimo step verso l'alta classifica, non è ancora riuscito a trovare un'identità solida.

L'uso di diversi moduli, dal 3-5-2 iniziale al 4-4-2 sperimentato successivamente, ha generato incertezza e discontinuità tattica nella squadra, che appare spesso spenta e priva di lucidità in campo. Sebbene la società avesse ribadito la sua fiducia, i risultati impietosi (solo 4 punti dopo 10 giornate in Serie A, record negativo) hanno spinto la dirigenza a prendere decisioni drastiche, come il ritiro della squadra, e a riflettere sul futuro della panchina.

Confusione e rabbia della curva Fiesole

La crisi in campo è esacerbata dalle tensioni esterne e interne al club. Sembra esserci una certa confusione di ruoli ai vertici societari, con nervi tesi e una catena di comando che alcuni ritengono non sufficientemente coesa per affrontare un momento così complesso. La piazza viola ha espresso tutto il suo malumore e la frustrazione. La Curva Fiesole ha manifestato la propria rabbia con striscioni e contestazioni dirette alla squadra, al tecnico e alla dirigenza, chiedendo un'immediata "scossa".

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