L'Italia si conferma un Paese sempre più longevo. I dati Istat aggiornati al 1° gennaio 2025 mostrano un vero e proprio boom di ultracentenari: i residenti con almeno cento anni hanno raggiunto quota 23.548. Si tratta di un aumento di oltre 2.000 unità rispetto all'anno precedente (21.211), e di un raddoppio (+130%) rispetto al 2009, quando erano 10.158.
Donne al top
La longevità estrema è un fenomeno quasi esclusivamente femminile: circa l'83% dei centenari (100 anni e oltre) sono donne. Tra i semi-supercentenari (105 anni e più), la quota femminile sale al 90,7% (657 donne contro 67 uomini). Il totale di questi "superlongevi" è 724. I supercentenari (110 anni e più) sono 19 in tutta Italia, e solo uno è di sesso maschile. Fino a ottobre 2025, il decano d'Italia in vita (il più anziano) è un uomo residente in Basilicata che ha superato i 111 anni. La decana donna, invece, risiede in Campania e festeggerà 115 anni a breve.
Toscana ai vertici della classifica
A livello regionale, il Molise si colloca al primo posto in termini relativi, con la concentrazione più alta di centenari per 100mila residenti (circa 61), ma la Liguria è la regione storicamente più longeva del Paese. La Toscana si posiziona tra le regioni leader per longevità, classificandosi al quarto posto nella graduatoria nazionale (escludendo le province autonome) per concentrazione di centenari. Al 1° gennaio 2025, la regione conta 49,1 centenari ogni 100mila residenti, dietro a Molise (circa 61), Liguria (59,4) e Friuli-Venezia Giulia (55,4).
Polo della longevità: Siena e provincia
Analizzando i dati a livello provinciale, la Toscana vede emergere un vero e proprio "polo della longevità". La provincia di Siena si colloca tra le prime in Italia per concentrazione di centenari (100+), con un tasso di 63,5 ogni 100mila abitanti. La provincia senese condivide la terza posizione nazionale con Gorizia, preceduta solo da Isernia (78,7) e Nuoro (65,5).
Il mistero della lunga vita
Uno degli aspetti più intriganti del report riguarda la probabilità di morte nelle età estreme. Contrariamente a quanto si riteneva in passato, il rischio di morte non crescerebbe in misura esponenziale dopo i 105 anni. I dati Istat mostrano che nel tratto d'età che va dai 105 ai 112 anni, il rischio di morte resta sostanzialmente stabile, attestandosi tra il 48% (a 105 anni) e il 60% (fino a 112 anni). Questo fenomeno è noto come "plateau" di mortalità, suggerendo che una volta superata la soglia dei 105 anni, l'individuo è protetto dall'aumento della probabilità di morte per un "effetto selezione".
Un altro elemento che sembra favorire la lunga vita è l'ambiente domestico: fra i supercentenari, la quota di chi vive in famiglia sale al 91%, suggerendo che l'assistenza personalizzata e la protezione offerte dal contesto familiare siano fondamentali per la qualità e la durata della vita.
