Lutto profondo nel mondo della cultura e dello spettacolo italiano: Ornella Vanoni si è spenta ieri sera, venerdì 21 novembre 2025, nella sua abitazione di Milano all'età di 91 anni. L'icona della musica leggera italiana è stata colta da un malore improvviso, un arresto cardiocircolatorio, avvenuto poco prima delle 23:00.
Inutile, purtroppo, è stato l'intervento dei soccorritori del 118, giunti tempestivamente sul posto ma che non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell'artista.
Un mito longevo e senza filtri
Nata a Milano il 22 settembre 1934, Ornella Vanoni è stata una figura straordinaria e poliedrica, capace di attraversare quasi settant'anni di storia artistica italiana senza mai perdere la sua autenticità. La sua carriera era iniziata nel lontano 1956, legandosi indissolubilmente al teatro, in particolare al Piccolo Teatro sotto la guida di Giorgio Strehler, che la consacrò come "la ragazza della Mala" con capolavori come "Ma mi" e "Le mantellate".
La sua voce inconfondibile e il suo timbro caldo hanno saputo interpretare con intensità le grandi canzoni d'autore, da Gino Paoli – suo storico amore e sodalizio artistico, con cui creò l'eterna "Senza fine" – fino alle collaborazioni con artisti del calibro di Lucio Dalla, Paolo Conte, Ivano Fossati e, più recentemente, Elodie e Ditonellapiaga. Otto le partecipazioni al Festival di Sanremo, tra cui il successo di "Imparare ad amarsi" nel 2018.
L'ironia fino all'ultimo giorno
Negli ultimi anni, Ornella Vanoni aveva saputo conquistare una nuova generazione di fan grazie alla sua schiettezza, all'autoironia pungente e al carattere indomito, divenendo un'ospite fissa amatissima in popolari programmi televisivi come Che Tempo Che Fa di Fabio Fazio.
Nonostante l'età, l'artista aveva continuato a lavorare con progetti discografici e editoriali, mantenendo intatta la sua energia e la sua lucidità. Aveva affrontato con serenità anche il tema della morte, dichiarando in una recente intervista: "Non ho paura della morte. Capirò quando sarà il momento di andarmene, quando sarò inutile alla vita e la vita sarà inutile a me."
