Anche la Toscana si trova a fronteggiare un caso di isolamento minorile che richiama l'attenzione sulle dinamiche di alcune comunità radicali. Su disposizione del Tribunale dei Minorenni di Firenze, due bambini di nove e quattro anni sono stati allontanati dalla famiglia residente in un casale isolato in provincia di Arezzo, nel comune di Michelagelo Caprese e trasferiti in una struttura protetta.
Il provvedimento è scattato a seguito di ripetute sollecitazioni e accertamenti che hanno evidenziato un grave deficit nell'integrazione sociale e nell'assistenza sanitaria dei minori.
Senza scuola né pediatra
Le condizioni di vita dei due fratelli erano state oggetto di indagine: il maggiore, di nove anni, non risultava mai iscritto a scuola, mentre il più piccolo non aveva nemmeno un pediatra di riferimento. Sebbene la casa presentasse tutti i comfort materiali, la sua posizione era di totale isolamento, in una zona sperduta del comune aretino.
L'isolamento, hanno accertato i giudici, non era casuale, ma faceva parte delle rigide dinamiche imposte dall'appartenenza della coppia genitoriale alla setta denominata "Uomo vivo donna viva". Questo ha comportato la totale assenza di socializzazione con coetanei e adulti esterni al nucleo, l'esclusione da percorsi vaccinali e la mancanza di un riconosciuto home schooling.
L'esecuzione del provvedimento è stata affidata ai Carabinieri. Al momento della notifica, i genitori hanno manifestato una ferma opposizione, rifiutandosi di leggere e firmare l'atto.
"Uomo vivo Donna Viva"
Secondo quanto emerso, la setta "Uomo vivo donna viva" (spesso associata al movimento "Uomo naturale donna naturale" o simili) è ritenuta una filiazione italiana del gruppo americano "One People".
Questa ideologia si basa sul rifiuto radicale di ogni autorità statale. Tra le pratiche note dei suoi adepti ci sono: l'omesso pagamento di servizi essenziali (bollette, pedaggi autostradali), la creazione di documenti d'identità auto-prodotti, i cosiddetti “Universal pass”, e l'opposizione a ogni forma di controllo istituzionale. A riprova del fanatismo, risulterebbe anche un ricorso contro l'allontanamento, che sarebbe stato "firmato col sangue", come consuetudine tra gli aderenti.
L'operazione di allontanamento dei bambini è stata ripresa dalle telecamere di videosorveglianza della struttura, le cui immagini sarebbero state in seguito inviate e trasmesse dalla trasmissione di Rete Quattro "Fuori dal Coro".
