01 Novembre 2025

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Ponte sullo Stretto, dalla Corte dei Conti no al visto di legittimità. Meloni: “Serve riforma della giustizia”. Salvini: “Grave danno al Paese”

Ponte sullo Stretto, dalla Corte dei Conti no al visto di legittimità. Meloni: “Serve riforma della giustizia”. Salvini: “Grave danno al Paese”

La sezione centrale di controllo di legittimità su atti del Governo e delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, all’esito della Camera di consiglio seguita all’adunanza del 29 ottobre 2025, non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione la Delibera CIPESS n. 41/2025, seduta del 06 agosto 2025 “Collegamento Stabile tra la Sicilia e la Calabria: assegnazione risorse FSC ai sensi dell’articolo 1, comma 273-bis, della legge n. 213 del 2023 e approvazione, ai sensi dell’articolo 3, commi 7 e 8, del decreto-legge n. 35 del 2023, del progetto definitivo e degli atti di cui al decreto-legge n. 35 del 2023”. Le motivazioni, in corso di stesura, saranno rese note con apposita Deliberazione entro 30 giorni.

MELONI: “ATTO DI INVASIONE DELLA GIURISDIZIONE”
“La mancata registrazione da parte della Corte dei Conti della delibera CIPESS riguardante il Ponte sullo Stretto è l’ennesimo atto di invasione della giurisdizione sulle scelte del Governo e del Parlamento. Sul piano tecnico, i ministeri interessati e la Presidenza del Consiglio hanno fornito puntuale risposta a tutti i rilievi formulati per l’adunanza di oggi; per avere un’idea della capziosità, una delle censure ha riguardato l’avvenuta trasmissione di atti voluminosi con link, come se i giudici contabili ignorassero l’esistenza dei computer. La riforma costituzionale della giustizia e la riforma della Corte dei Conti, entrambe in discussione al Senato, prossime all’approvazione, rappresentano la risposta più adeguata a un’intollerabile invadenza, che non fermerà l’azione di Governo sostenuta dal Parlamento”.


SALVINI: “DA CORTE CONTI GRAVE DANNO PER PAESE, DECISIONE POLITICA”

“La decisione della Corte dei Conti è un grave danno per il Paese e appare una scelta politica più che un sereno giudizio tecnico. In attesa delle motivazioni, chiarisco subito che non mi sono fermato quando dovevo difendere i confini e non mi fermerò ora, visto che parliamo di un progetto auspicato perfino dall’Europa che regalerà sviluppo e migliaia di posti di lavoro da sud a nord. Siamo determinati a percorrere tutte le strade possibili per far partire i lavori. Andiamo avanti”. Così il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, in una nota.


TAJANI: “DECISIONE CHE MI LASCIA ESTERREFATTO”
“Non è ammissibile che in un Paese democratico la magistratura contabile decida quali siano le opere strategiche da realizzare. Quella sul Ponte dello Stretto da parte della Corte dei Conti, è una decisione che mi lascia esterrefatto e che arriva alla vigilia dell’ultimo voto in Parlamento per realizzare la riforma della giustizia. Il Governo andrà avanti”. Lo scrive sui social il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani.

SCHLEIN: “PAROLE MELONI GRAVI, GOVERNO VUOLE MANI LIBERE“
“Meloni con le sue gravi affermazioni contro la Corte dei Conti chiarisce il vero obiettivo della riforma costituzionale. Non è una riforma che serve a migliorare la giustizia, né serve agli italiani. Serve a questo governo per avere le mani libere e mettersi al di sopra delle leggi e della Costituzione”. Così la segretaria del Pd Elly Schlein.

PD: “DA CORTE CONTI SONORO SCHIAFFO A SALVINI, GOVERNO SI FERMI”
“La decisione della Corte dei Conti di non ammettere al visto di legittimità la Delibera CIPESS n. 41/2025 sul progetto del Ponte sullo Stretto è uno schiaffo in faccia a Salvini e un segnale chiarissimo che il Governo non può ignorare. Sono numerose le irregolarità denunciate da istituzioni, esperti e realtà territoriali, e ora anche la magistratura contabile solleva seri dubbi di legittimità. È inaccettabile che un’opera di tale portata proceda nonostante i rilievi formali e sostanziali che continuano a emergere. Ci appelliamo al giuramento di fedeltà alla Repubblica e alle sue leggi che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i suoi ministri hanno solennemente prestato.?Non è possibile che un governo che si dice ‘patriota’ ignori i vincoli di legalità e trasparenza che fondano la nostra Costituzione”. Così il capogruppo Pd in commissione trasporti alla camera, Anthony Barbagallo.

Fonte Agenzia DIRE

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