Non c'è sicurezza in centro a Poggibonsi, nasce il controllo di vicinato

Non c’è sicurezza in centro. Gli atti vandalici alle fioriere, la lite con ferita da coltello tra ragazze minorenni, sono soltanto due degli ultimi episodi che hanno fatto alzare il livello di esasperazione dei cittadini del centro storico di Poggibonsi. Che hanno dato vita ad un Comitato. Primo atto è stato la creazione di un gruppo Whatsapp attraverso il quale comunicare e sentirsi meno soli.
Per la sicurezza i cittadini uniscono le forze
Poi sono stati chiamati in Comune per la presentazione del progetto “Controlliamo il quartiere insieme - per una sicurezza condivisa e partecipata”. Ovvero quello che viene definito controllo di vicinato. Presenti oltre 50 residenti del centro storico, la sindaca Susanna Cenni e l’assessore Filippo Giomini hanno illustrato loro gli aspetti dell’iniziativa che vede il coinvolgimento di amministrazione comunale, polizia municipale e forze dell’ordine. Tra le finalità, si legge nel progetto, quelle della «valorizzazione di forme di controllo sociale del territorio». E di «incrementare i livelli di consapevolezza dei cittadini circa le problematiche del territorio». Oltre a «promuovere una sicurezza partecipata» attraverso la «reciproca attenzione e vicinato solidale». Tra gli obiettivi del progetto c’è la creazione di «un referente di zona raccolga e trasferisca alle forze di polizia» le segnalazioni.
Il progetto di controllo di vicinato prevede che i cittadini sorveglino «l’area circostante la loro abitazione», attività questa «segnalata da appositi cartelli». Il controllo riguarderà in particolare la prevenzione di truffe, atti vandalici, scippi, grafiti.
Una volta avviato il progetto, oltre ai cittadini potranno partecipare al controllo anche «gestori di esercizi commerciali, associazioni, centri di aggregazione».
Quello che tiene a precisare il progetto, tuttavia è che «il gruppo di controllo non si sostituisce alle forze di polizia». Sono loro che hanno «il compito esclusivo di svolgere l’attività di repressione e di ricerca degli autori dei reati». E specifica anche che «soltanto in presenza di situazioni che richiedano l’immediato intervento delle forze di polizia (furti, rapine, aggressioni), i componenti del gruppo dovranno chiamare i numeri dell’emergenza». Che adesso è il 112.
Prima che il progetto possa diventare operativo, dovranno essere realizzati ulteriori successivi passaggi. Per questo sono stati previsti ulteriori incontri tra i cittadini e l’amministrazione.
Tra le iniziative annunciate dalla sindaca Cenni dopo l'accoltellamento tra ragazzine, l'aumento dell'organico della polizia municipale e l'auspicio del ritorno in centro del commissariato.