Ponte a Tressa: un bene sottratto alla mafia torna alla comunità come circolo Arci
Un bene sottratto alla mafia viene restituito al territorio e alla cittadinanza, tornando a vivere come spazio sociale e culturale. Lunedì 11 agosto alle ore 18.30, in via Lelio Basso 152 a Ponte a Tressa, si terrà l’inaugurazione dei nuovi locali del Circolo Arci, all’interno di un fondo confiscato a una società immobiliare legata alla criminalità organizzata. All’iniziativa interverranno Paolo Gorelli, presidente del Circolo Arci Ponte a Tressa; Gabriele Berni, sindaco di Monteroni d’Arbia; Serenella Pallecchi, presidente territoriale Arci Siena; Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana; Stefano Ciuoffo, assessore alla cultura della legalità della Regione Toscana. A seguire, sarà offerto un rinfresco a tutti gli intervenuti.
“L’inaugurazione dei locali del Circolo Arci, in un fondo confiscato a una società immobiliare appartenuta alla mafia – afferma il sindaco Gabriele Berni – è l’occasione non solo per dare seguito alla legge, ma per continuare sulla strada della legalità intrapresa dall’amministrazione. Consegniamo oggi alla comunità e al patrimonio pubblico sette abitazioni con relative pertinenze: quattro saranno assegnate a famiglie tramite graduatorie ERP, una sarà destinata alle emergenze abitative, una ad attività commerciali i cui proventi andranno al sociale, e una, già utilizzata, alla Pubblica Assistenza, per ambulatori e medici di base. Cerchiamo di dare concretezza alle parole di Giovanni Falcone: la mafia è un fenomeno umano, e come tutti i fenomeni umani ha un inizio e una fine. Noi proviamo a contribuire alla sua fine”.
“È un motivo di orgoglio – dichiara Serenella Pallecchi, presidente territoriale Arci Siena – che il Circolo Arci abbia avuto in assegnazione un bene confiscato. È il primo circolo nella provincia di Siena a recuperare un bene appartenuto alla mafia per farne un luogo di socialità, cultura, ricreazione e impegno civile. Il Circolo di Ponte a Tressa è da sempre un punto di riferimento per la comunità e, anche con il sostegno dell’Arci provinciale, realizzeremo attività e progetti che riguarderanno la cultura della legalità, soprattutto nel lavoro con i giovani e nel coinvolgimento di altre realtà associative. Questa tappa così importante rappresenta, in modo tangibile, che l’antimafia sociale si pratica concretamente esercitando la democrazia, promuovendo cultura e partecipazione, rafforzando i legami sociali. Tutti valori che stanno alla base del lavoro che il Circolo di Ponte a Tressa continuerà a portare avanti con impegno e passione, attraverso i dirigenti e i soci, che ringrazio davvero di cuore”.