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08 Agosto 2025

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Colle, Capitale Cultura: il centrosinistra chiede trasparenza e rendicontazione

Colle, Capitale Cultura: il centrosinistra chiede trasparenza e rendicontazione

Troviamo strano, anzi straniante per restare in tema, che nel percorso della candidatura di Colle di Val d’Elsa a Capitale della Cultura un argomento in particolare resti fuori dalle discussioni e dagli intenti dell’amministrazione comunale. La cultura, appunto.

Da quello che vediamo, parrebbe che la giunta, dopo avere avuto la “grande pensata”, ovvero il contenitore della candidatura, sia intenzionata a delegare i contenuti (si parla di co-programmazione) alle associazioni cittadine, ai partecipanti ai cosiddetti tavoli della cultura, dai quali starebbero emergendo moltissime idee. Quali? 

Dalle bocche degli amministratori, a parte qualche riferimento del sindaco ad Arnolfo di Cambio (e ai fondi ottenuti per i lavori alla casa torre) e dell’assessora al Turismo sul Libro dell’Arte di Cennino Cennino, non abbiamo mai sentito uscire nomi quali Romano Bilenchi o Mino Maccari, che pure sono (e non solo loro) illustri personaggi colligiani. Non abbiamo sentito fare alcuna considerazione sulla ricchezza di cartiere e di stampatori che hanno animato Colle dal Medioevo in poi, fornendo le basi per la crescita di un mondo letterario cittadino diffuso a livello capillare e molto variegato che, come il consulente Giordano Bruno Guerri (almeno lui!) dovrebbe ben sapere, vede nomi di spicco a testimoniare forti radici culturali fin dai secoli più lontani.        

Al contrario, di slogan, checché sostengano gli amministratori, se ne sentono tanti. Si sente parlare di concetti astratti come “coesione sociale, creatività, innovazione, benessere collettivo” senza che si manifesti una benché minima idea su come ottenere questo genere di risultato, tra l’altro difficile da misurare in concreto. Si sente ripetere, come un mantra, l’operare della giunta “con strumenti nuovi, con metodo, con trasparenza”, mentre non c’è alcuna programmazione né tantomeno rendicontazione di come verranno impiegati i 500mila euro delle cittadine e dei cittadini finora stanziati per il progetto.

Anzi, in consiglio comunale il sindaco ci ha risposto che, come è normale, la rendicontazione verrà fatta alla fine (contraddicendo il suo assessore che affermava come invece non ce ne fosse bisogno, in quanto ogni passaggio risulta esposto all’Albo Pretorio). Noi crediamo invece che sia necessario rendere conto alla comunità di come vengono impegnati i soldi in questa occasione, proprio per la straordinarietà della somma e dell’obiettivo. 

E la programmazione? 

Se questo è il concetto di “trasparenza” che la giunta cerca di veicolare, figuriamoci in che cosa consisteranno concretamente quelli altrettanto sbandierati di “coesione sociale, creatività, innovazione e benessere collettivo”. Al momento percepiamo un grande vuoto, un muoversi alla giornata, senza bussola. 

Ma non vogliamo fare i guastafeste, ci mancherebbe. 

Anzi, mettiamo le cose in chiaro. Anche noi, come centrosinistra, crediamo in questo progetto (lo abbiamo detto fin da subito) così come che Colle di Val d’Elsa entrerà almeno nel novero delle dieci finaliste.

Lo crediamo in virtù dell’identità culturale che la città di Colle di Val d’Elsa ha costruito attraverso i secoli, grazie ai suoi intellettuali, ai suoi artisti ma anche ai suoi industriali, ai suoi artigiani e ai suoi commercianti. Insomma, grazie all’operosità e alla lungimiranza delle sue cittadine e dei suoi cittadini, manifestate nelle diverse epoche storiche, tramandate fino ai giorni nostri e consolidate da chi ha continuato a prendersi cura della città da ogni punto di vista.   

Ma ricordiamo che siamo stati tacciati dal sindaco di "astensionismo" quando in realtà ci è stato soltanto comunicato a cose fatte quanto già deciso da altri, dal tema della candidatura, al logo, ai tavoli. Quale clima di collaborazione è stato quindi reso possibile dalla maggioranza? 

Volevate vederci ai tavoli delle associazioni? E perché non invece a un tavolo istituzionale, come prevederebbe il percorso più corretto? È proprio l’assoluta mancanza di un vero luogo di confronto all’interno delle istituzioni che ha impedito di creare un percorso comune. 

La giunta ha scelto la via del populismo arringando le folle (o quel che c’è), parlando alla pancia della gente, anziché seguire i passaggi istituzionali necessari a rafforzare e dare struttura a un progetto di tale importanza. 

Noi, come è nostra abitudine, scegliamo ancora una volta di seguire le regole convocando una seduta della Commissione Cultura.

Quella sarà l’occasione, dopo i Consigli Comunali, per esprimere le nostre opinioni e, se ci sarà spazio, anche le nostre proposte, evitando la pura propaganda di piazza.

Comunicato stampa: Pd Colle di Val d'Elsa

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