Il centro storico di Chiusi animato da migliaia di visitatori: successo per la 42ª Festa dell’Uva e del Vino
Migliaia di persone hanno animato il centro storico di Chiusi in occasione della 42ª edizione della Festa dell’Uva e del Vino, uno degli appuntamenti più attesi e partecipati del territorio. Partita con l’anteprima del weekend del 20 e 21 settembre e conclusasi ieri, domenica 28 settembre, la festa ha regalato alla città e alla comunità giornate intense e coinvolgenti. Tradizione, cultura e socialità si sono intrecciate nel segno della vendemmia, confermando la manifestazione come un vero rito collettivo.
Un’edizione fatta di conferme e di novità, che ha permesso a cittadini e turisti di vivere un calendario ricco di eventi e di appuntamenti pensati per tutti. Tra i momenti più apprezzati c’è stato il pranzo della domenica, che ha visto centinaia di persone riunirsi nelle taverne dei Terzieri e nello street food Billo ‘ngordo. Un’iniziativa fortemente voluta dall’Associazione Terzieri, perché nel pranzo della domenica si ritrova l’essenza stessa della festa: fermarsi insieme a tavola, senza pensieri, condividendo i piatti della memoria e le tradizioni che legano la comunità.
Le taverne dei Terzieri si sono confermate cuore pulsante della manifestazione non solo nel pranzo, ma anche nelle serate del venerdì e del sabato, con quasi tremila coperti serviti. A dare ulteriore energia, come ogni anno, le band che hanno fatto ballare e divertire tutti – dai turisti ai camerieri – portando entusiasmo e sorrisi anche nei momenti più impegnativi.
A fare da collante tra l’anteprima e il weekend ufficiale, tra le taverne e gli spettacoli, è stata l’Enoteca dei Terzieri in Piazza Duomo: un punto di incontro e scoperta per chi ha voluto approfondire il legame tra il territorio e la cultura del vino. Prezioso anche il contributo delle cantine delle associazioni, che hanno arricchito il centro storico con i loro vini, i racconti e la gioia condivisa.
Non è mancato infine il successo del merchandising, che con i modi di dire e i simboli chiusini ha permesso di portare un pezzo della festa anche al di fuori della città, rafforzando il senso di identità e appartenenza.
Fondamentale, come sempre, è stato il contributo dei volontari, vera anima della festa, che con impegno e passione hanno reso possibile questa edizione. Un ruolo speciale lo hanno avuto i bambini e le nuove generazioni, sempre più presenti e protagonisti, capaci di dare energia e futuro a una manifestazione che continua a crescere, senza perdere il legame con le proprie radici.
La Festa dell’Uva e del Vino si attesta così non soltanto un evento, ma un patrimonio vivo della comunità: un evento capace di riportare vitalità nel centro storico di Chiusi, unire persone di ogni età e valorizzare, anno dopo anno, la ricchezza del territorio e della sua storia.