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Irregolarità nel lavoro agricolo per extracomunitari: l’allarme della Prefettura di Siena

Irregolarità nel lavoro agricolo per extracomunitari: l’allarme della Prefettura di Siena

Diffuse irregolarità nel lavoro agricolo degli extracomunitari e un sistema che rischia di alimentare nuove forme di caporalato. È il quadro emerso in Prefettura a Siena durante la riunione presieduta dal Prefetto Valerio Massimo Romeo, convocata per analizzare criticità e tendenze del fenomeno in vista di un Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica congiunto con la Prefettura di Grosseto .

All’incontro hanno partecipato i vertici territoriali delle forze dell’ordine e degli enti ispettivi, carabinieri, Nucleo Ispettorato del Lavoro (Nil), Inps e Ispettorato Territoriale del Lavoro (Itl), per condividere dati e segnalazioni sulle condizioni di impiego degli stranieri nelle campagne senesi e grossetane, in particolare nel settore vitivinicolo e olivicolo.

Il fenomeno delle “aziende senza terra”

Un elemento di forte preoccupazione emerso dagli approfondimenti è il diffuso fenomeno delle cosiddette “aziende agricole senza terra”, in crescita a partire dal 2023.

  • Si tratta per lo più di imprese individuali gestite da cittadini extracomunitari.

  • Queste imprese assumono connazionali e stipulano contratti di appalto per offrire la loro opera professionale a note aziende vitivinicole e olearie nelle province di Siena e Grosseto.

A questo schema lavorativo si correlano strettamente i “quartieri dormitorio”. In questi luoghi, il lavoratore, spesso non censito, diventa maggiormente vulnerabile alle pressioni del caporale, che funge da unico intermediario non solo per il lavoro, ma anche per vitto, alloggio e ogni altra necessità.

Sotto la lente: il "lavoro a giornate" e il pericolo del caporalato

Al centro dell’analisi il crescente utilizzo del “lavoro a giornate”, forma contrattuale che, pur regolare, può dare spazio a intermediazioni illecite e sfruttamento. Ma l’elemento più critico individuato è lo sviluppo, dal 2023, delle cosiddette “aziende agricole senza terra”: microimprese individuali, spesso gestite da cittadini extracomunitari, che assumono connazionali e stipulano appalti con aziende locali. Un modello che, secondo gli approfondimenti, favorisce la nascita dei cosiddetti “quartieri dormitorio”, dove i lavoratori, molti non censiti, dipendono completamente dal caporale per lavoro, alloggio e bisogni primari .

Focus sui lavoratori extracomunitari nel settore agricolo

Il focus principale del vertice è stato l'impiego di lavoratori extracomunitari nel settore agricolo. Particolare attenzione è stata dedicata alla formula del “lavoro a giornate”. Sebbene sia una forma contrattuale che permette ai lavoratori agricoli, regolarmente assunti anche da più aziende contemporaneamente, di lavorare in base alle necessità dei datori, il suo utilizzo potrebbe degenerare nel fenomeno del “caporalato”

Le indagini condotte dall’Inps, dall’Itl e dal Nil hanno già evidenziato “opacità del sistema” che richiedono ulteriori verifiche. È emersa inoltre una mobilità dei braccianti tra i territori: lavoratori impiegati nel Senese provenienti dall’Amiata grossetana e, viceversa, manodopera della Valdichiana senese diretta verso aziende situate nel Grossetano .

In attesa del Comitato interprovinciale, il Prefetto Romeo ha concordato l’attivazione di nuove iniziative di controllo coordinate, finalizzate a monitorare gli appalti agricoli, contrastare eventuali forme di sfruttamento e garantire condizioni di lavoro regolari e dignitose sul territorio .

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