11 Ottobre 2025

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Tunisino di 15 anni indagato per terrorismo: misura cautelare a Siena

Tunisino di 15 anni indagato per terrorismo: misura cautelare a Siena

Una delicata operazione congiunta della Digos della Questura di Firenze e della stazione dei carabinieri di Montepulciano ha portato all'esecuzione di una misura cautelare del collocamento in comunità nei confronti di un ragazzo tunisino di 15 anni. Il provvedimento, emesso dal gip del Tribunale per i Minorenni di Firenze, è stato richiesto per i reati di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e per porto di armi o oggetti atti ad offendere. L'intervento è avvenuto questa mattina in provincia di Siena.

La nascita dell'indagine: un coltello e simpatie per l'estremismo

L'attività investigativa ha avuto inizio nel dicembre 2024 a seguito di un episodio a Montepulciano. Dopo la segnalazione di allontanamento da parte del padre, i militari hanno rintracciato il minore. In quell'occasione, il ragazzo è stato trovato in possesso di un coltello a scatto e aveva manifestato simpatie per il terrorismo islamico

Questa circostanza ha immediatamente condotto al sequestro del suo cellulare, la cui analisi è stata delegata alla Digos di Firenze.

Radicalizzazione via web e tentativi di reclutamento

L'analisi del dispositivo, condotta dagli investigatori dell'antiterrorismo internazionale della Digos fiorentina, ha svelato un chiaro percorso di radicalizzazione avvenuto attraverso il web.

La forte attrazione per la tematica jihadista è emersa dalle numerose ricerche effettuate online, che spaziavano da informazioni sul jihad e vari tipi di armi, fino a come raggiungere la Siria e persino come costruire una bomba.

Queste simpatie lo avrebbero reso vulnerabile, portandolo a un'attività di indottrinamento e arruolamento conclusasi con la prestazione del giuramento. Il contatto per l'arruolamento avveniva tramite piattaforme di messaggistica che garantiscono un alto tasso di anonimato.

Dopo aver giurato fedeltà a un'organizzazione descritta come un gruppo che mira a sostenere "i nostri fratelli oppressi in Palestina, Siria, e persino i nostri fratelli uiguri in Cina" , il minore si sarebbe spinto oltre, diventando egli stesso autore di tentativi di arruolamento di altre persone. Nel novembre 2024, è stato lui stesso a inviare il testo del giuramento al suo interlocutore.

Video di minacce contro i "miscredenti" 

Nel cellulare del ragazzo sono stati rinvenuti anche video che aggravano il quadro indiziario. In queste registrazioni, l'indagato, con il volto coperto da un passamontagna, minaccia il compimento di gravi azioni di violenza contro i "miscredenti" in nome di Allah.

La misura cautelare del collocamento in comunità, decisa dal G.I.P., mira a impedire il rischio di reiterazione dei reati. L'obiettivo è prevenire che il minore, che ha subito gli effetti di un indottrinamento terroristico in una fase cruciale del suo sviluppo, possa intensificare la sua "radicalizzazione" e compiere atti di violenza dimostrativi e indiscriminati verso la collettività.

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