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02 Agosto 2025

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Impresa edile valdelsana nei guai per false fatturazioni

Impresa edile valdelsana nei guai per false fatturazioni

È di circa 400mila euro il valore dei beni sequestrati ai tre soci di una ditta edile valdelsana finita nei guai per false fatturazioni. Sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, la Guardia di Finanza di Siena ha dato esecuzione a un sequestro preventivo nei confronti dei tre soci di una società in nome collettivo della Valdelsa, operante nel settore edile. I tre sono stati sottoposti alle indagini per aver diminuito il proprio reddito indicando, nelle dichiarazioni fiscali, costi fittizi avvalendosi di fatture per operazioni inesistenti (Foi).

Gli accertamenti hanno preso avvio dall’analisi di rischio fiscale eseguita, attraverso le banche dati in uso, dalla Tenenza di Poggibonsi. È stato rilevato, in capo ad altra società operante nel medesimo settore, anomalie quali il rapido incremento del volume d’affari in breve tempo. Ma anche l’assenza di dotazione patrimoniale e di lavoratori dipendenti. E l’inosservanza degli adempimenti fiscali dal momento che non avevano presentato la dichiarazione dei redditi e non avevano versato le imposte.

Poiché quest’ultima ha emesso nel 2021 e 2022 ben 23 fatture per lavori edili, nei confronti della destinataria delle prestazioni è stato avviato un controllo a seguito del quale le fiamme gialle hanno appreso che la società aveva sottoscritto diversi appalti, con committenti nelle province di Siena, Firenze, Livorno e Pisa, e successivi contratti di subappalto con quella emittente le fatture ritenute per operazioni inesistenti.

In realtà, i lavori erano eseguiti direttamente dalla società controllata dai finanzieri e i subappalti servivano a giustificare l’emissione delle Foi, che hanno consentito ai tre soci, a ragione del regime di trasparenza, l’illecito risparmio d’imposta.

Una volta comunicati gli indizi per il reato di dichiarazione fraudolenta, nell’ambito del procedimento penale successivamente iscritto la Procura della Repubblica di Siena ha richiesto alle fiamme gialle di acquisire informazioni testimoniali, dai committenti dei contratti di appalto e dai direttori dei lavori, e di ricostruire i flussi finanziari relativi alle fatture emesse.

In base agli elementi di prova raccolti, il Pubblico ministero ha richiesto l’adozione di misure cautelari reali. Il Giudice per le indagini preliminariha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, nei confronti dei tre soci della società sottoposta a controllo fiscale, per complessivi 381.882 euro, pari al profitto corrispondente all’imposta evasa. In ordine al delitto di emissione di fatture per operazioni inesistenti, analogo provvedimento è stato emesso nei confronti del legale rappresentante della società emittente le 23 fatture, nella misura di 22.100 euro pari al prezzo del reato. 

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