Una serie di sfortunate coincidenze ha portato a una tragedia inaudita a Castelfiorentino. Sauro Bellini, un pensionato di 65 anni originario del paese e residente a Pescia da alcuni anni, è morto folgorato da un fulmine. L'uomo si trovava a Castelfiorentino nel giardino della casa dei genitori, una zona di campagna in via della Granocchiaia, quando è avvenuto l'incidente.

La dinamica dell'accaduto

Erano circa le 10,30 di sabato mattina e Sauro Bellini era appena rientrato da una passeggiata con il suo cane da caccia. Mentre si chinava per riempire una ciotola di metallo con dell'acqua, un forte tuono ha scosso l'aria. In quello stesso istante, un fulmine ha colpito un albero a pochi metri di distanza.

La scarica elettrica, però, invece di disperdersi, ha percorso un filo metallico usato per stendere i panni, fissato all'albero. L'energia si è propagata lungo il filo fino a raggiungere la ciotola che l'uomo teneva in mano. La scarica è stata fatale: la ciotola è implosa e Bellini, investito dall'elettricità, è caduto  a terra senza reagire.

Il ritrovamento

Per quasi tre ore, nessuno si è accorto di quanto accaduto. È stata la badante della madre a fare la terribile scoperta, poco dopo l'una. Insospettita dalla sua assenza, lo ha cercato in giardino e lo ha trovato riverso a terra, immobile. Subito ha chiamato i soccorsi, ma i sanitari del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Le lesioni sul corpo del 65enne hanno chiarito la dinamica dell'incidente, un evento la cui probabilità è considerata infinitamente bassa. Per chiarire le circostanze della morte del 65enne, il magistrato della Procura di Firenze, Antonio Natale, ha ordinato ulteriori indagini e un esame autoptico. Sono intervenuti anche i carabinieri. 

Commozione in paese

La notizia si è diffusa rapidamente a Castelfiorentino, gettando la comunità nello sgomento. Sauro Bellini era molto conosciuto e stimato, e la sua tragica fine, ha scosso tutti. La badante, ancora sotto shock, ha raccontato di non riuscire a credere a una tale sventura. I cani dell'uomo, che tanto amava, sono stati affidati a un'associazione di volontariato. Le indagini dei carabinieri e l'esame autoptico disposti dalla Procura di Firenze hanno confermato l'origine accidentale della morte.

Il legame di Bellini con Castelfiorentino, sebbene si fosse trasferito a Pescia dopo la crisi della sua precedente azienda, rimaneva forte. Tornava spesso per gestire la sua proprietà nella Valdelsa, la stessa dimora che è diventata teatro della sua tragica scomparsa in un mattino di maltempo.