Una vera e propria esecuzione. È l’azione nella quale Elson Kalaveri, 36 anni, albanese di Thuamana, venne ucciso a Sasso Pisano (Pi) nell’agosto dello scorso anno. Erano le 19.30 quando un commando di almeno tre persone entrò in azione nel borgo frazione di Castelnuovo Val di Cecina. Kalaveri fu freddato con 15 colpi di pistola mentre era in macchina con un connazionale rimasto illeso e che riuscì a dare l’allarme.
Stamani i carabinieri di Pisa hanno eseguito, a Castelnuovo Val di Cecina (Pi), Napoli, Casoria (Na), Pescara e in Albania, cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di tre italiani e due albanesi. Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dell’omicidio premeditato in concorso di Kalaveri.
L’operazione si stamani ha visto la collaborazione dei comandi territoriali dei Carabinieri di Abruzzo e Campania, dei funzionari di Eurojust e della polizia albanese. Gli arrestati sono accusati anche di porto abusivo di armi e contraffazione di targhe.
Sembra che l’omicidio di Kalaveri sia avvenuto per vendicare la morte del fratello di uno degli arrestati. Secondo un rito del codice consuetudinario albanese, il ‘Kanun’, sarebbe stato assoldato, nel Napoletano, un gruppo di fuoco italiano per uccidere la vittima, attraverso una vera e propria esecuzione in strada.
Kalaveri era stato arrestato in Albania nel 2014 per l’omicidio di un vicino di casa. Ma si difese dicendo di aver agito per legittima difesa.
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