È l’Oca ad aggiudicarsi il Palio dell’Assunta grazie al suo cavallo, Zio Frac, che da solo porta in trionfo il popolo di Fontebranda. Una carriera al cardiopalma, che vede subito in testa la Giraffa con Tittia, il fantino dei record con cinque vittorie di fila, che alla prima curva di San Martino cade da cavallo.
Seguono una serie di cadute, prima la Pantera e poi la Torre che cedono il passo al cavallo scosso dell’Oca. Poco più di un minuto sul tufo che regalano alla contrada dell’Oca la gioia di ritrovare un Palio dopo quattro anni di digiuno, tra provvedimenti di sospensione e pandemia. Zio Frac è un castrone baio di 8 anni. Ha completato i tre giri di piazza del Campo senza il fantino Carlo Sanna, detto Brigante, caduto anche lui alla curva di San Martino al terzo giro.
L’ultima vittoria dell’Oca risaliva a 10 anni fa, il Palio 2 luglio 2013. È la 66esima vittoria nella storia del Palio. Una mossa abbastanza lunga e molto confusionaria, come prevedibile per la presenza di sei contrade rivali – Torre e Oca, Tartuca e Chiocciola e Aquila e Pantera – e l’ordine di ingresso al canape deciso dalla sorte: Tartuca, Bruco, Chiocciola, Oca, Pantera, Aquila, Torre, Drago, Giraffa e Istrice di rincorsa.
La carica dei carabinieri a cavallo e il corte storico prima della carriera
Il Palio è scandito da momenti che ne amplificano la solennità e riempiono di emozione l’attesa della corsa. La carica dei carabinieri a cavallo e il Corteo storico sono parti essenziali del Palio, che sul tufo di piazza del Campo si succedono prima della carriera.
Alle 16.45 in punto si è tenuta la sfilata del Drappello dei Carabinieri a cavallo. Guidati dalla tenente Mariagrazia Di Pardo, comandante Primo Squadrone Carabinieri a cavallo di Roma, hanno sfilato i militari in alta uniforme con le sciabole sguainate durante la carica che si è conclusa alla curva di San Martino. Cinque minuti dopo ha fatto l’ingresso nella piazza il Corteo storico del Palio di Siena annunciati dal primo rintocco del “Sunto”, la campana sulla Torre del Mangia dedicata nel 1665 all’Assunta.
Con i suoi 14 gruppi e 700 figuranti monturati (detti comparse), questa solenne coreografia civica vuole raffigurare i costumi e le istituzioni della Repubblica senese. Il Corteo è culminato con il passaggio del carroccio trainato dai buoi che trasporta il drappellone e l’alzata che chiude la sbandierata finale degli alfieri delle 17 contrade della città.Alle 19 in punto i cavalli delle dieci Contrade sono uscite dal Cortile del Podestà del Palazzo Pubblico annunciate dallo scoppio del mortaretto e sulla piazza è calato quel magico silenzio che precede la lettura dell’ordine d’ingresso dei fantini così come stabilito dalla sorte: è l’ultimo momento affidato al fato, poi si è dato inizio alla corsa più affascinante del mondo. Sacro e profano, questo è il Palio. Dopo la corsa sul tufo, i contradaioli si appropriano del drappellone e portano in trionfo il cavallo fin dentro al Duomo per rendere omaggio alla Madonna dell’Assunta.
Gianna Nannini canta nella sua contrada, l’ Oca, prima della vittoria
Ad assistere al Palio, dalle trifore del Palazzo Pubblico, anche una contradaiola vip: Gianna Nannini. Senese dell’Oca, visibilmente tesa prima della carriera, ha urlato di gioia alla fine della corsa. La cantante è da giorni nella sua città natale e nella serata di Ferragosto ha partecipato alla cena della prova generale insieme agli oltre 2mila contradaioli intonando canti e cori, come testimoniato dalle sue storie su Instagram. Ma sono tanti gli ospiti del Comune che hanno assistito alla Carriera: oltre alla ministra del Turismo, Daniela Santanché, anche l’ex calciatore Simone Tiribocchi, il campione di motociclismo Danilo Petrucci e Duccio Marsili, senese e pluricampione internazionale di pattinaggio corsa e senese .
Le accoppiate cavallo-fantino
Delle dieci contrade che hanno corso il Palio dell’Assunta, sette erano “di diritto”: Torre, Drago, Bruco, Pantera, Oca, Aquila e Istrice. Le altre tre – Tartuca, Chiocciola e Giraffa – sono state sorteggiate lo scorso 9 luglio. Queste le accoppiate: Giovanni Atzeni detto Tittia su Abbasantesa nella Giraffa, Carlo Sanna detto Brigante su Zio Frac nell’Oca, Jonatan Bartoletti detto Scompiglio su Anda e Bola nella Pantera, Andrea Coghe detto Tempesta su Vitzichesu nel Drago, Giuseppe Zedde detto Gingillo su Reo Confesso nella Chiocciola, Sebastiano Murtas detto Grandine su Schietta nella Tartuca, Federico Guglielmi detto Tamurè su Antine Day nell’Istrice, Valter Pusceddu detto Bighino su Viso D’Angelo nell’Aquila, Giosuè Carboni detto Carburo su Tabacco nella Torre e Enrico Bruschelli detto Bellocchio su Zenis nel Bruco.
Le parole della sindaca di Siena
“Il Palio non è un’attrazione turistica e non voglio che lo diventi” – ha dichiarato la sindaca di Siena Nicoletta Fabio durante la tradizionale conferenza stampa che precede la Carriera di stasera – “Nei giorni del Palio è normale che arrivino turisti per vederlo, ma bisogna ricordare anche che ci sono stati tempi in cui noi senesi abbiamo concesso che il Palio fosse attrattivo” per i turisti “ma poi i tempi cambiano e anche i numeri delle persone che vengono a vederlo cambiano”, ha aggiunto.
Quindi il sindaco Fabio ha ribadito che il Palio “oggi non è un’attrazione turistica, inoltre il turista frettoloso non fa bene alla città”. Sull’ipotesi che il Comune di Siena possa chiedere di inserire il Palio nella lista dei Patrimoni immateriali dell’umanità dell’Unesco, Nicoletta Fabio ha detto che “ci sono i pro e i contro come in tutte le cose. Gli attori principali sono le Contrade, è da loro che dovrebbe partire, se ci dovesse essere, questa esigenza. Io non avrei questa intenzione al momento”.
“Il giorno del Palio – ha aggiunto – siamo tutti rivali e il resto dell’anno siamo in faziosa armonia, la macchina comunale ha funzionato affrontando anche alcune difficoltà” ha aggiunto in riferimento al maltempo che ha colpito la città nella serata del 14 agosto e che ha reso necessario l’annullamento di due prove. “A me non piace dire che il Palio è una festa – ha spiegato-, perché non è una situazione di relax ma è il rito di questa città che merita di essere celebrato con la collaborazione tutti gli attori in campo a tutti i livelli”.
Giani, “il Palio è rito”
L’autentica e accesa passione dei senesi per il loro Palio – ha affermato il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – è un esempio straordinario di tradizione secolare tramandata di generazione in generazione. I senesi con le loro storiche Contrade sono una viva testimonianza di unione tra giovani e anziani; il Palio non è solo una corsa di cavalli ma è molto di più: è amore, tradizione e conservazione dei valori più autentici. Il Palio è rito”.
Fonte intoscana.it
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