
Il territorio del Chianti Classico ha una bellezza e un fascino unici. Ma dall’alto sono ancor di più. Emilio Renzulli, livornese di nascita, dopo aver girovagato per la Toscana, approda a Poggibonsi. 59 anni, una moglie e due figli, per mestiere fa l’operaio in una fabbrica di camper. Per passione invece, ama far conoscere il Chianti Classico. Prima quello in bottiglia. Adesso, da qualche tempo, quello delle colline, delle pievi e delle ville. Con un punto di vista particolare, quello del suo drone.
L’idea è nata durante la pandemia. Renzulli ha creato un blog, www.emiliowine.blogspot.com, e ha iniziato a scrivere tutta la sua passione per il vino, una passione eredita dal babbo. E in poco tempo, è arrivato a oltre 227mila visualizzazioni.

«Mi piace bere vino buono, Chianti Classico in particolare. E allora ha deciso di mettere a disposizione di tutti le mie conoscenze. Non sono un sommelier, ma compro una bottiglia di vino ed esprimo un mio parere. Scrivo in maniera semplice, come parlo, intuitiva, veloce. Cerco di suggerire vino buono senza spendere una fortuna, per tutte le tasche, anche per chi esce da una catena di montaggio in fabbrica e a casa vuole godersi un buon bicchiere», sottolinea Renzulli. Oggi nel blog ci sono oltre 150 aziende. «Voglio far conoscere tutti, ma in particolare le piccole realtà, quelle che con un ettaro di vigna fanno dei prodotti unici».
Poi sono arrivati i video che adesso sono 60. La svolta c’è stata quando Renzulli ha conosciuto il vulcanico Dario Cecchini, macellaio, di Panzano in Chianti. «Dario mi ha regalato un plastico del Chianti Classico e con quello vado alla scoperta del territorio sconosciuto, pievi, luoghi che non sono nei circuiti turistici. Ho iniziato a collaborare, in maniera senza scopo di lucro, anche con i Comuni come quello di Greve in Chianti per far conoscere il territorio».
Ma nonostante il lavoro gratuito di promozione turistica a vantaggio di tutti, Renzulli deve vincere le resistenze di chi vorrebbe prendere letteralmente a sassate il suo drone. «Non capisco perché qualcuno si opponga alla riprese. In qualche caso ho dovuto togliere il video. Eppure ho tutto in regola, opero nel rispetto della legge, faccio tutto senza fini di lucro. Ma qualcuno non gradisce veder volare il mio drone».
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