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Maltratta la moglie, ammonito valdelsano 63enne

Ha maltrattato la moglie e per questo è stato ammonito dal Questore di Siena. Si tratta di un uomo di 63 anni residente in Valdelsa. Di

Ha maltrattato la moglie e per questo è stato ammonito dal Questore di Siena. Si tratta di un uomo di 63 anni residente in Valdelsa. Di origine straniera l’uomo è stato ammonito a tenere una condotta conforme alla legge. È arrivato dopo l’intervento delle Forze di polizia e conseguente denuncia per “maltrattamenti in famiglia”. Condotta che si è concretizzata in percosse e lesioni nei confronti della moglie, a seguito di liti nate anche per futili motivi.

Lo scorso 31 marzo, nei confronti del 63enne era stata emessa dal GIP presso il Tribunale di Siena un’ordinanza che dispone la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla moglie.

Determinante per l’emissione del provvedimento l’analisi dei comportamenti e della condotta abituale, effettuata dai poliziotti della Divisione Anticrimine della Questura.

Sono 10 i provvedimenti di ammonimento emessi dal Questore di Siena dall’inizio dell’anno. Tutti nei confronti di destinatari di denunce per presunti maltrattamenti in famiglia verso le compagne o mogli conviventi.

Di questi, 3 sono stati disposti su richiesta di parte. Gli altri 7 sono stati adottati d’ufficio a seguito di condotte che hanno evidenziato presunti comportamenti “maltrattanti” che configurerebbero ipotesi di reato.

Ammonito, ovvero invito a non commettere altre molestie o violenze

L’ammonimento del Questore è una misura di prevenzione. Nasce proprio con lo scopo di garantire alla vittima di atti persecutori, violenza domestica, cyberbullismo e altro, una tutela rapida ed anticipata rispetto alla definizione del procedimento penale. In pratica è l’avvertimento che il Questore rivolge alla persona, di astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia o violenza.

In particolare, nei casi di violenza domestica può essere richiesto con istanza della vittima. O adottato d’iniziativa dal Questore come in questi due casi.

Non è un procedimento penale. Ed è sufficiente contattare un ufficio di polizia ed esporre i fatti, nel modo più dettagliato possibile. Ovvero raccontando tutti gli episodi di cui si è stati vittima: lesioni, percosse. Non è necessaria la presenza di un avvocato.

Le informazioni fornite dalla vittima, che resta in assoluto anonimato, vengono valutate in breve tempo. E la persona nei cui confronti è stato chiesto l’ammonimento verrà invitata a tenere una condotta conforme alla legge. Anche in caso di mancata richiesta quando si procede d’ufficio.

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