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Gian Marco Griffi presenta Ferrovie del Messico, il romanzo rivelazione di quest’anno

Ha riscosso grandi e diffusi consensi critici, ha affascinato, sorpreso, divertito tantissimi lettori, è stato indicato come “Libro dell’anno” da Fahrenheit, la trasmissione di culto di Radio 3 Rai, ha vinto premi, è stato qualche settimana fa proposto per la candidatura allo “Strega” da Alessandro Barbero: insomma, Le ferrovie del Messico, Laurana Edizioni, di Gian Marco Griffi, è la sorpresa narrativa dell’anno.

Se cercate dell’avventura, nel romanzo di Gian Marco Griffi ne troverete a bizzeffe. Se cercate della letteratura, con questo romanzo ne farete una scorpacciata. I luoghi e i tempi: Asti, Repubblica Sociale Italiana, febbraio 1944; su e giù per le ferrovie del Messico, tra gli anni Venti e gli anni Trenta del secolo scorso.

I personaggi del romanzo di Griffi

I personaggi (non tutti): Cesco Magetti, milite della Guardia nazionale repubblicana ferroviaria, tormentato dal mal di denti, incaricato di compilare una mappa delle ferrovie del Messico (l’ordine viene dall’alto, molto dall’alto). Tilde Giordano, ragazza bellissima e folle, imbevuta di letteratura, della quale Cesco si innamora all’istante e perdutamente.

Steno, devotissimo fidanzato di Tilde, partigiano senz’armi; don Tiberio, prete di città confinato a Roccabianca a causa di certe sue insane passioni. Epa, cartografo samoano (delle Samoa tedesche); Adolf il Führer e la sua consorte Eva, alle prese con l’abuso di anglicismi. Angelo detto Angelino detto Angelito detto Lito Zanon, addetto cimiteriale alla bollitura di cadaveri; Mec il muto, suo sodale fin dai tempi in cui insieme costruivano ferrovie in Sudamerica.

Ancora le e due Marie, entrambe di nome Maria; Bardolf Graf, impiegato amministrativo, ignaro motore immobile di tutta la storia, Ettore e Nicolao, informatissimi e misteriosi clienti fissi del night club segreto l’Aquila agonizzante, prossimi ai partigiani.

Gustavo Adolfo Baz, autore del volume Historia poética y pintoresca de los ferrocarriles en México; Edmondo Bo, frenatore poeta, o poeta frenatore, o frenatore e poeta, in ogni caso alcolista e oppiomane; l’orribile Obersturmbannführer Hugo Kraas, amante dell’arte italiana, discutibile golfista e spietato SS; Giustina Decorcipo, compagna d’orfanotrofio di Ettore e Nicolao, violentata e uccisa e gettata sul bordo della strada a sedici anni. Feliciano, bambino morto.

Un romanzo corale

Con Ferrovie del Messico Gian Marco Griffi ci ha dato un grande romanzo corale, spassoso e commovente, giocoso e profondo, realistico e fantastico, avvincente senza tregua, scritto con una lingua quasi parlata, sempre cordiale tanto nel registro comico quanto in quello drammatico, e tuttavia letteratissima. Se i numi tutelari di Griffi sono senz’altro Jorge Luis Borges e Carlo Emilio Gadda (e fanno capolino qua e là Roberto Bolaño, Thomas Pynchon e – com’è logico – i Monty Python), il risultato è del tutto originale.

L’autore incontrerà i lettori martedì 28 febbraio alle 18:00 alla sala SET del Politeama di Poggibonsi assieme a Silvia Perosino, che ha realizzato le illustrazioni e che leggerà pagine del romanzo. A condurre la conversazione Scilla Sonnino.

L’incontro è organizzato dall’associazione “la Scintilla” con la collaborazione della Fondazione ELSA.

Ingresso libero

Informazioni: lascintilla.associazione@gmail.com

L’AUTORE
Gian Marco Griffi vive a Asti. Ha pubblicato: Più segreti degli angeli sono i suicidi, Bookabook 2017; Inciampi, arkadia 2019

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