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Riapre la pasticceria Cardella, il nipote Gilberto prosegue con la tradizione di famiglia

La passione del nonno, il nome della nonna. C'è tutto della famiglia Cardella nella Pasticceria Rosanna, il nuovo negozio che ha aperto da
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La passione del nonno, il nome della nonna. C’è tutto della famiglia Cardella nella Pasticceria Rosanna, il nuovo negozio che ha aperto da qualche giorno a Poggibonsi in via Fermi. Un posto in quello che è il cuore dolce della città, in pochi metri ci sono altre realtà. Ma soprattutto in quello che il cuore della famiglia Cardella, il trait d’union tra la sede dove è nata la pasticceria Leda, via Gorizia, e quella dove è cresciuta, largo Usilia.

La nuova pasticceria si chiama “Rosanna” ed ha aperto domenica 5 febbraio. È stata aperta da Gilberto Cardella, nipote di Antonio Cardella che aprì la prima Pasticceria Leda in via Gorizia nel 1969. E figlio di Duccio Cardella titolare della pasticceria Leda versione 2.0 che aprì in largo Usilia nel 1983. Tanta cultura che si tramanda da tre generazioni.

«Nonno Antonio Cardella iniziò a lavorare come pasticcere negli anni ’50 quando era ancora un ragazzino», racconta Veronica Cardella sorella di Gilberto, al nostro giornale. «Prima a Siena dal Nannini dove si appassionò sempre di più all’arte pasticcera. Lavorando duramente riuscì finalmente nel 1969 a coronare il suo sogno. Quello di aprire una propria propria pasticceria. Ed apre così Leda, dove inizierà a lavorare ed imparerà il mestiere di pasticcere anche suo figlio, nostro padre, Duccio».

La pasticceria ha successo e con il passare degli anni diventa un negozio molto amato dai poggibonsesi. I ricordi dei nipoti che iniziavano a conoscere il mestiere «sono delle signore in fila davanti al negozio di via Gorizia per prendere le pastine appena uscite, la domenica dopo la messa, all’uscita dalla chiesa. Ma anche dei ragazzi che andavano a prendere il gelato e la merenda da nonno Antonio dopo l’asilo». Insomma Pasticceria Leda divenne un punto di riferimento per Poggibonsi.

Con il passare degli anni Duccio Cardella iniziò a supportare il babbo, sempre di più nella gestione della pasticceria. «E negli anni Ottanta decisero di ingrandirsi e di aprire una nuova pasticceria Leda, più grande in Largo Usilia. La pasticceria continuò ad essere molto amata dai poggibonsesi. Clienti fedelissimi andavano tutti i giorni a fare colazione o merenda a prendere un caffè. Tanti di loro erano conosciuti per nome e cognome dai miei nonni Antonio e Rosanna. Tanto che sapevano già cosa avrebbero ordinato a memoria. E si fermavano volentieri a fare due chiacchiere con loro».

La storia di Poggibonsi in una pasticceria

I nipoti, Gilberto e Veronica, erano spesso in pasticceria da piccoli. Volevano aiutare il babbo e il nonno oltre a fare loro compagnia. «Così abbiamo imparato molto sulla pasticceria fino da piccoli. Anche se io non ho proseguito sulle orme della famiglia. Gilberto, invece, ha iniziato a lavorare con il babbo Duccio fin da giovanissimo. Fino ad aprire la propria pasticceria».

Tra i ricordi di Veronica bambina ci sono quelli dei personaggi famosi. «A metà anni Ottanta la pasticceria era frequentatissima dal mitico Novello Novelli che ogni tanto ci veniva con qualche personaggio italiano famoso del cinema o della televisione. Ricordo le telefonate di mia nonna che ci chiamava per venire a salutare Francesco Nuti o Alessandro Benvenuti. Ricordo di quella volta che anche Paolo Villaggio venne a prendere le pastine e mia nonna quasi svenne dall’emozione». Quando la pasticceria Leda era in largo Usilia, «mio padre organizzò anche delle serate piano bar o piccoli show con il mago per bambini in estate. Avevamo messo i tavoli fuori davanti ai giardini di largo Usilia e mi ricordo i giardini pieni di bambini che giocavano con il gelato di “Leda” in mano».

Veronica ricorda di come «mio fratello abbia trascorso la propria infanzia con le mani in pasta e finalmente ha deciso di iniziare la sua propria avventura. Dopo aver lavorato tanti anni spalla a spalla con mio padre che nel frattempo ha continuato la produzione artigianale della pasticceria. Senza però aprire al pubblico».

Il nome della pasticceria «è stato dedicato alla nostra amatissima nonna Rosanna. Che purtroppo ci ha lasciati solo qualche mese fa».

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