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Busta con proiettile al sindaco di Castelfiorentino

Una busta contenente un proiettile è stata recapitata al sindaco di Castelfiorentino. È lo stesso Alessio Falorni a raccontare su Facebook

Una busta contenente un proiettile è stata recapitata al sindaco di Castelfiorentino. È lo stesso Alessio Falorni a raccontare su Facebook quanto è accaduto. «Esco adesso dalla caserma dei carabinieri, dove ho appena provveduto a sporgere denuncia per un fatto grave capitatomi nella giornata di ieri», scrive.

«Mi è stata recapitata, attraverso la cassetta delle lettere di mio padre, una busta contenente una cartuccia calibro 12. La busta è attualmente nelle mani delle Forze dell’Ordine, e la vicenda già segnalata alla Prefettura (e quindi al Viminale)».

Alessio Falorni

Con il post, Falorni vuole sottolineare due aspetti. «Non è mia intenzione fare la vittima. Alla fine, non è una situazione del tutto speciale per un sindaco. Non avete idea di quanti colleghi in Italia subiscono minacce simili, e anche di peggio. Dovremmo piuttosto ricordarcene in ogni occasione in cui capita di produrre pensieri qualunquisti sulla politica e su chi se ne occupa. Diciamo che è un rischio che si mette in conto, quando si amministra la cosa pubblica. Ed è anche, senza tanti infingimenti, una delle cose per cui non è che ci sia tutta questa corsa a fare il sindaco, ultimamente. Quindi, bene che queste cose si sappiano».

Proiettile calibro 12, il sindaco denuncia ai carabinieri

«Per quanto mi riguarda, non sono un uomo infallibile e ho senz’altro tanti difetti. Ma ho un’idea piuttosto precisa di chi sono, come persona. Sono nipote di un partigiano, che si è iscritto al Pci in clandestinità e portava la propaganda partigiana in giro in bici all’epoca in cui fare questo significava farsi fucilare. I valori della politica e della cosa pubblica mi sono stati insegnati fin da piccolo dalla mia famiglia. Non ho mai rubato un euro, nella mia vita, e so per certo che non lo farò mai. Cerco di svolgere il mio ruolo di sindaco al meglio delle mie capacità, e sempre con piena coscienza e responsabilità di quello che faccio, privata e pubblica. È il motivo per cui non ho alcun problema a guardare l’immagine che lo specchio mi rimanda ogni mattina, e a dormire la notte».

«Le preoccupazioni che un gesto come questo può suscitare ci sono, indubbiamente, ma sono più rivolte ai miei cari piuttosto che a me. Se qualcuno pensa di avere un qualsiasi effetto, in questo modo, sulle mie decisioni, e nel farsi le proprie ragioni, rispetto a qualsivoglia argomento, penso abbia gravemente sbagliato valutazione. Un buon lavoro agli inquirenti. Il mio continuerà senz’altro esattamente come sempre».

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