Sono 5 i furbetti del reddito di cittadinanza scoperti dai carabinieri, che intascavano il reddito senza averne diritto e hanno prodotto un danno per 53mila euro.
Dichiarazioni false per ottenere il reddito di cittadinanza. Cinque casi tra loro in comune scoperti dai carabinieri di Chiusi. Sono scattate le denunce e il conseguente iter per la revoca del beneficio.
Le 5 persone denunciate abitano a Chiusi (Si). Intascavano il contributo pur non avendo i requisiti necessari. L’attività investigativa è stata condotta tra marzo e settembre dai militari della stazione di Chiusi Scalo, insieme al Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Siena. Al termine della quale hanno denunciato, per truffa ai danni dello Stato 5 cittadini di nazionalità straniera, di cui due con precedenti di polizia. I contributi illecitamente percepiti dal 2019 ad oggi ammontano ad oltre 53mila euro.
I carabinieri hanno vagliato le posizioni di numerosi percettori. Hanno verificato i requisiti richiesti per il reddito di cittadinanza e fatto emergere numerose irregolarità. I controlli sui furbetti sono avvenuti incrociando i dati con il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Siena e gli uffici territoriali dell’Inps. Ma anche con gli uffici anagrafe di numerose città italiane. Hanno acquisito copiosa documentazione presso i Centri Assistenza Fiscale dei Comuni di Roma, Siena e Chiusi.
Al momento di compilare la domanda, i cinque soggetti, due uomini e tre donne tutti di origine straniera e di età compresa tra i 33 ed i 70 anni, avrebbero reso false dichiarazioni. Avrebbero cioè omesso volontariamente di comunicare informazioni che avrebbero impedito la concessione del beneficio.
In particolare, dalle risultanze investigative, è emerso che dichiaravano di essere residenti in Italia da almeno dieci anni, di cui gli ultimi due in maniera continuativa. Ma in realtà questo era falso.
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