donne guerriere

Donne guerriere: Ginevra di Marco e Gaia Nanni si raccontano prima dello spettacolo al Politeama

Donne Guerriere è lo spettacolo con Gaia Nanni e Ginevra di Marco che si sono raccontate al nostro giornale. E hanno detto

Donne Guerriere è lo spettacolo con Gaia Nanni e Ginevra di Marco che il 29 settembre alle 21 sarà recuperato al teatro Politeama di Poggibonsi.

Le due Donne Guerriere si sono raccontate al nostro giornale:

Ginevra di Marco e Gaia Nanni

Gaia Nanni

C’è un forte impegno sociale nei vostri spettacoli e nella vostra vita. C’è n’è ancora bisogno?

Oggi più che mai, mi verrebbe da dire. Ci sono diritti civili, frutto di tante battaglie  delle nostre madri, delle nostre nonne, che abbiamo creduto fossero intangibili. Ahimè le notizie che arrivano dal mondo ci ricordano che non lo sono affatto.

Ogni personaggio pubblico sa che esiste una zona di confine tra l’Esporsi e l’Esibirsi, io scelgo umilmente di stare nella prima

Espormi per tematiche urgenti, prestare voce a chi ha la strada più in salita, mettermi a servizio di storie quasi dimenticate – come alcune delle protagoniste di Donne Guerriere – ma che dovrebbero essere ricordate ogni giorno.

Avete subito discriminazioni durante la vostra carriera?

Ho subìto le discriminazioni tipiche della mia epoca, come credo accada ad ogni donna che si espone al di là del mestiere che conduce.

Quando una donna parla, non si attacca quasi mai nel merito (ben venga, quando succede) ma si sposta la questione sulla persona o sul metodo: è narcisista, è stupida, non ha i titoli, è brutta/vecchia/varie ed eventuali, lo fa per i soldi/i like/l’engagement” dice bene Vera Gheno.

E in questa epoca social avere delle cose da ribadire, essere donna e fare l’attrice è una miscela che porta spesso ad essere oggetto di attacchi deprimenti. La battaglia è restare nei contenuti, nella grazia e – fin quando sarà possibile – nella gentilezza. 

Ginevra di Marco

Quali le difficoltà maggiori nell’essere donna?

Essere donna oggi è ancora un sentiero irto di ostacoli e fatiche. Molto è stato conquistato ma il cammino per ribaltare secoli di cultura maschilista è ancora lungo. E  ce lo mostrano quotidianamente la violenza verso le donne, l’aggressività e le divergenze di trattamento.

In questo faticoso cammino ci sono delle oasi, soprattutto interiori, disseminate dappertutto: dove ritemprare il cuore e il corpo. Bisognerebbe imparare a riconoscerle e ad abitarle, di tanto in tanto. Luoghi dove poter imparare a conoscersi, a riconoscersi e volersi bene.

Il rispetto genera rispetto. Il volersi bene evita di inciampare in amori tossici, con gli uncini e le trappole degli amori dipendenti. E conduce verso terre davvero inesplorate. Questo per dire che in fondo i grandi cambiamenti bisogna farli partendo da noi stessi e in virtù di questo credo che la conoscenza di sé è il luogo da cui poter partire per essere autonomi. Per trasformare la dipendenza affettiva in coraggio, la fatica e l’impegno in futuro, l’apparire in essere.

Linguaggio di genere, è importante usarlo?

Mai, prima degli ultimi anni, si è avuta la forza di creare parole nuove per sottolineare proprio quella parità di genere che deve essere un obiettivo del mondo del lavoro.

In alcuni casi, erano proprio le donne che ricoprivano cariche tradizionalmente maschili a non volere l’appellativo declinato al femminile.

La convinzione che l’adozione al maschile di una qualifica professionale sia una conquista credo che sia un errore. Significa infatti l’opposto, ovvero ritenere che una collocazione professionale sia importante solo se qualificata al maschile, quasi non riconoscendo ruolo ed autorità al genere femminile.

Del resto la Crusca dice  che la declinazione femminile innovativa di molte professioni non solo è corretta linguisticamente, ma è positivamente sintomatica del mutamento di linguaggio a seguito del cambiamento della società e dei ruoli ricoperti da ciascuno.

Quindi credo che sia un  bene innovare il linguaggio anche perché lo stesso codice di espressione del nostro parlare faccia da volano a conquiste di civiltà e di parità, come la questione di genere nelle professioni e nel mondo moderno.

Recuperato Donne Guerriere in programma ad aprile

Gaia Nanni

Sarà recuperato l’attesissimo spettacolo “Donne Guerriere” con Gaia Nanni e Ginevra di Marco, inizialmente programmato per lo scorso 22 aprile ma rinviato per un caso di Covid nella compagnia. I biglietti già acquistati per il 22 aprile rimangono validi e potranno essere utilizzati per la nuova data. Lo spettacolo, della compagnia Mascarà Teatro Popolare d’Arte, intreccia continuamente musica e teatro e nasce da un’idea di Francesco Magnelli. La drammaturgia è di Manuela Critelli e Gianfranco Pedullà, musiche originali e drammaturgia musicale di Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli e Andrea Salvadoriregia di Gianfranco Pedullà,scene di Franco Venturi, luci di Marco Falai, Gianni Pollini, suono Vladimir Jagodic costumi Alessandrajane.

Due grandi artiste, Ginevra Di Marco e Gaia Nanni, saliranno sul palco del Politeama per rendere omaggio alle Donne Guerriere del nostro tempo. Vere combattenti che con le loro scelte e la loro stessa vita sono diventate pagine autentiche e indelebili della nostra memoria. Un racconto intimo e coinvolgente, in cui lo spettatore verrà a contatto con le vite di chi ha saputo riscrivere il proprio futuro. E di chi, come molti di noi, cerca di riscrivere il proprio.

Donne operaie, militanti della parola e della canzone, passando da Rosa Balistreri a Caterina Bueno, per tornare a Ginevra e Gaia. E tramite loro, a tutte le donne di oggi. Un racconto collettivo ironico e profondo che lega “Noi” e “Loro” con tante parole e musiche dal vivo, dove poter ancora ballare e trovarsi vicini.

Storie di donne note e meno

Ginevra di Marco

Come afferma Gianfranco Pedullà nelle note di regia, «Lo spettacolo rievoca storie di donne note e meno note. Da Rosa Parks a Nilde Jotti, da Anna Magnani a Virginia Woolfs. E alle tante donne sconosciute di grande umanità, cui rimanda la triste storia della badante Ludmilla».

Nel racconto vengono approfondite le storie di due artiste dell’importanza di Rosa Balistreri e Caterina Bueno e il loro rapporto con Firenze e con la musica popolare. Non mancano poi le storie di giovani,come l’operaia Luciana licenziata proprio nel momento di attesa di un figlio. Fino ad arrivare a frammenti, in qualche modo, autobiografici delle stesse artiste in scena. Anche loro “donne guerriere”, cariche di ironia, vitalità, intensità. 

Donne Guerriere parla di chi si batte contro le violenze e le discriminazioni subite dalla donne con le armi delle parole, del racconto, del canto, dei gesti esemplari. Lo spettacolo è dedicato a tutte le donne che creano e ricreano simbolicamente la vita.”

Tutte info su biglietti e spettacolo

Ci sono ancora alcuni biglietti disponibili ( riduzioni per Soci Coop e Soci Ass. La scintilla), acquistabili in prevendita presso il Teatro Politeama, piazza Rosselli 6, Poggibonsi, in orario cassa cinema o online .

Lo spettacolo della compagnia Teatro popolare d’Arte, nel cartellone Clic! Cose che accadono a Teatro- Discipline(s), è organizzato da Fondazione Elsa con il contributo di Centro Pari opportunità della Valdelsa, dunque con il contributo di tutti i Comuni della Valdelsa, e con il contributo di Ass. La Scintilla e della Sezione soci Coop Poggibonsi, con il Patrocinio del Comune di Poggibonsi.

Informazioni su www.politeama.info o telefonando al numero 0577-983067 int. 2 in orario cinema.

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