
Mascherine a scuola. “Siamo gradualmente passati da una dinamica di obblighi a una dinamica di raccomandazioni. La raccomandazione non significa un divieto, ma che in tutte le situazioni in cui c’è bisogno di proteggersi, la mascherina va usata. Questo vale in tutte le fasi della vita di una persona. La mascherina per me resta uno strumento molto utile e quindi uno strumento che per me resta ancora indispensabile. Gradualmente noi abbiamo superato l’elemento dell’obbligo anche perché ora le persone sono più consapevoli e questo ci mette nelle condizioni di avere un elemento di responsabilità in più da parte di ciascuno”, dichiara il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite questa mattina in diretta su Rtl.
MASCHERINA A SCUOLA?
Quindi “a settembre la mascherina a scuola sarà obbligatoria” viene chiesto al ministro. “Alla partenza sicuramente no– la sua risposta- poi si valuterà il quadro epidemiologico passo dopo passo. L’auspicio è che si possa utilizzare il tema della raccomandazione e della responsabilità individuale rispetto all’obbligo. No obbligo non significa no mascherina, questo vale per uno stadio, per una serata al cinema o al teatro. Dire che non c’è l’obbligo significa assumere sempre un elemento di responsabilità individuale. Se ci sono situazioni di particolare rischio, la mascherina è sempre utile. Una raccomandazione non significa in maniera secca no mascherina, ma su tutti gli ambiti”. “Secondo lei la dovremmo indossare anche senza obbligo?- viene chiesto ancora a Speranza”.
Ecco la risposta: “Quando è necessario. Se mi trovo in un posto con numero significativo di persone, oppure in un posto dove non ci sono finestre aperte, anche senza obbligo uso la mascherina. È uno strumento utile e in alcune condizioni è uno scudo importante. Le condizioni vanno valutate di volta in volta. Se capito in una riunione che dura diverse ore in un luogo parzialmente chiuso preferisco mettere la mascherina perché mi sento più protetto”.
Fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it
More Stories
Addio giovani: in 20 anni sono tre milioni in meno nell’Italia che invecchia
‘Educazione alle relazioni’, 30 ore all’anno fuori dall’orario scolastico: il piano di Valditara
L’educazione sessuale piace ai giovani. Il 94% la vorrebbe in classe
In Cina boom di casi di polmonite nei bambini. Pregliasco: “Ci vuole attenzione”
Vaga a piedi lungo i binari, caos nel nodo di Firenze: ritardi di ore e treni cancellati