
Anche oggi fumata nera, o meglio, scheda bianca, nella votazione per l’elezione del Presidente della Repubblica. I partiti non hanno ancora trovato l’accordo sul nome del successore di Sergio Mattarella e si aspetta la quarta votazione, giovedì, quando per l’elezione del Capo dello Stato occorreranno 505 voti, ovvero la maggioranza assoluta, anziché 673 ( due terzi dei grandi elettori) della maggioranza qualificata necessari per le prime tre votazioni.
Tra i 1.009 grandi elettori chiamati ad eleggere il Presidente della Repubblica (321 senatori, 630 deputati e 58 delegati regionali, tre per ogni Regione, ad eccezione della Valle d’Aosta che ne ha uno, con un sistema per assicurare la rappresentanza delle minoranze), c’è anche la parlamentare del Pd, Susanna Cenni. Poggibonsese, anche se nata a Monteroni d’Arbia, ex assessore regionale, eletta alla Camera dal 2008, Susanna Cenni spiega a nelquotidiano.news quanto avviene in queste ore a Montecitorio.
Che si prova ad eleggere la massima carica dello Stato?
Non è la prima volta per me. C’è già stato il tragico 2013 e poi il 2015. Un grande senso di responsabilità. Tanto più oggi, in un momento così difficile e con un Parlamento così diviso. Ognuno ed ognuna di noi è tenuto ad avere chiaro che stiamo scegliendo il garante della Costituzione e del Paese.

Si è arrivati al voto senza un accordo. Non si potrebbe evitare di votare scheda bianca?
La scelta della scheda bianca di ieri e di oggi, in giorni in cui serve una maggioranza qualificata, è resa necessaria dalla ricerca della figura che goda della massima condivisione possibile. Da giovedì (27 gennaio ndr) cambierà il quorum e mi auguro che possiamo avere compiuto passi in avanti.
Veder rieleggere il Presidente uscente Mattarella è utopia?
Il Presidente Mattarella è stato un garante straordinario in anni così difficili. Non sarà facile scegliere figura alla sua altezza. Purtroppo in più occasioni ha espresso il proprio desiderio di concludere il mandato.
Molti chiedono una donna come Presidente, rimarrà soltanto un sogno?
Io credo che l’Italia da anni sia già in grado di esprimere figure femminili all’altezza di ogni compito politico ed istituzionale. Anche in questo passaggio. Il nostro segretario Enrico Letta ha dimostrato fattivamente di crederci e non a caso abbiamo due donne alla guida dei gruppi parlamentari. Vediamo cosa accadrà nei prossimi giorni…
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