





Si sono ritrovati alla vigilia di Natale nel vicolo dove Fiorenzo aveva la bottega, vicolo che grazie al suo estro, alla sua classe, alla sua originalità era diventato il punto più elegante di Poggibonsi. Ieri sera, 24 dicembre, gli amici di “Fiore” si sono ritrovati per un brindisi in suo ricordo.
E tra le voci, c’era il suo “tesoro”, c’era la sua presenza in un vicolo che, grazie alla volontà dei suoi molti amici, ha continuato a mantenere l’aspetto che Fiorenzo aveva voluto. Una solidarietà che per Natale ha trovato la sua espressione di festa.
Continuano a esserci piante e alberi e vasi, cavalli a dondolo e luci. Continuano a esserci gli oggetti che abbelliscono il vicolo e lo rendono unico. Tanto che chiunque passi si ferma guarda, e si scatta un selfie.

Fiorenzo Nenci è scomparso all’età di 69 a luglio scorso. Una vita passata tra la moda, iniziata come vetrinista, poi come titolare di negozi di abbigliamento. Prima “Vogue” sotto i portici in via Vittorio Veneto, negli ultimi anni in vicolo Bonaccorsi che alla sua morte qualcuno, con un tratto di penna, ha intitolato a lui.

Di Fiorenzo Nenci, il ricordo che il sindaco David Bussagli ha pubblicato sulla propria pagina Facebook il 10 luglio scorso. «”Indubbiamente sì, tesoro” avresti detto anche oggi. Indubbiamente sì, è un brutto giorno, dico io, oggi. Ci ha salutato Fiorenzo, in silenzio. Quel silenzio che stona rispetto alla sua colorata, accesa e rumorosa capacità di relazione con tutti. Al bar di Antonella, sotto al palazzo comunale, la mattina era diventata una abitudine la tua “rassegna stampa”, con La Nazione alla mano. “Oggi bene puoi salire”, “oggi meno bene” secondo la cronaca quotidiana».
«Poi – continua Bussagli – qualche domanda, mai banale e alla fine comunque un incoraggiamento. Soprattutto negli ultimi mesi così difficili per tutti hai avuto una parola leggera e positiva che significava mai essere banale. Casomai attaccato alla piccole cose quotidiane, belle proprio perché piccole e a quella capacità di relazione con chiunque. Perché è proprio vero che sono le relazioni umane che ci qualificano, ci fanno stare meglio e bene. Il resto viene dopo».
Le foto d’archivio sono tratte da Bacheca di Poggibonsi, Sei di Poggibonsi se…, La bottega di Vittoria
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