Lavorava in un cantiere per la realizzazione di un collettore fognario quando il mezzo di cui era alla guida si è ribaltato e ed è finito nel fossato pieno d’acqua. E’ morto così attorno a mezzogiorno di oggi, un operaio di 51 anni, residente a Pescia, in un cantiere di Acqua in via Porto alla Macine a Cerreto Guidi durante la realizzazione di un collettore fognario nei pressi del depuratore a Stabbia .
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Cerreto Guidi e i vigili del fuoco del comando di Firenze, distaccamento di Empoli. Ma all’arrivo della squadra dei vigili del fuoco, la persona era già stata estratta dall’acqua e il personale sanitario non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.
Non sono ancora chiare le cause per le quali il mezzo meccanico è finito in acqua. Tra le ipotesi, ci sarebbe anche quella che il 51enne, un italiano, abbia perso il controllo del mezzo a causa di un malore, finendo poi con il mezzo nell’acqua del fossato.
Sul posto Ispettori della ASL Toscana Centro che procedono per le indagini, personale dell’Arma locale, Arma e del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Firenze.
RABBIA E CORDOGLIO DEI SINDACATI
La dichiarazione dei segretari generali di Fillea Cgil- Filca Cisl-Feneal Uil Firenze Marco Carletti, Stefano Tesi e Laura Zucchini: «È inaccettabile, ancora una volta un lavoratore perde la vita, ancora una volta nell’Empolese e questo dato territoriale ci preoccupa ulteriormente. Nel caso di oggi ci chiediamo se sia stata fatta una corretta valutazione della sicurezza del ponte e della sicurezza del passaggio del mezzo sul ponte: la valutazione dei rischi e la presenza di protezioni sono fondamentali».
«Ci auguriamo che le indagini degli enti competenti, con l’aiuto di tutti, facciano chiarezza prima possibile. Sabato scorso abbiamo manifestato in piazza Santi Apostoli a Roma per rivendicare più sicurezza sul lavoro nel settore delle costruzioni, resta evidente che va fatto di più da parte di istituzioni, imprese ed enti di controllo: bisogna ridurre il più possibile i rischi sul lavoro perché la situazione è drammatica».
La reazione del presidente della Regione, Eugenio Giani
«E’ necessario uno sforzo straordinario da parte di tutti, a partire dalla Regione, per fermare il tragico stillicidio di vite spezzate e infortuni sul lavoro. Oggi un altro decesso, che segue quello avvenuto a distanza di pochissimi giorni in Lunigiana. È una drammatica catena di dolore di fronte alla quale il nostro impegno non deve arretrare”.
“La ripresa deve essere solida e duratura – aggiunge Giani – ma non a costo di pagare un prezzo altissimo in vite umane. Ne va della dignità del lavoro e della civiltà della nostra società. Ce lo hanno ricordato i lavoratori dell’edilizia sabato scorso quando sono scesi in piazza per denunciare l’impennata di infortuni nei cantieri”.
“Sulla sicurezza – conclude il presidente – investiamo molte risorse, sosteniamo numerosi progetti e siamo una delle regioni che realizza più ispezioni sui luoghi di lavoro. Ma siamo consapevoli che in questo ambito il rischio di non fare mai abbastanza è sempre alto. Torno a sottolineare che potremo combattere efficacemente il drammatico fenomeno delle morti sul lavoro solo se sapremo affrontare la questione insieme, istituzioni, imprese, lavoratori”.
Il cordoglio di Acque
Si è verificato un tragico incidente, nel quale ha perso la vita il conducente di un mezzo, operaio di una delle ditte che sta eseguendo i lavori per la realizzazione del nuovo collettore fognario. La società Acque SpA, gli amministratori e i dipendenti sono profondamente sconvolti dalla notizia.
Un gruppo di tecnici e dirigenti del gestore idrico si è immediatamente recato sul posto per accertarsi di quanto accaduto. Al momento le cause dell’incidente sono ancora in fase di accertamento. Il primo e unico pensiero è rivolto alla famiglia del lavoratore scomparso e ai suoi colleghi, ai quali va il cordoglio profondo e l’umana solidarietà per il dolore indicibile che li ha colpiti.
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