Controlli anche di notte per il rispetto delle regole. E qualcuno è stato colto a fare il furbo sul confine tra Poggibonsi e Barberino. Sono stati i carabinieri forestali di Barberino Tavarnelle ad effettuare una serie di controlli per verificare il rispetto delle norme sulla raccolta e il commercio dei tartufi freschi e per la tutela e la valorizzazione degli ecosistemi tartufigeni in particolare per la raccolta del tartufo bianco.
I Militari della stazione carabinieri forestali di Tavarnelle Val di Pesa (FI) hanno effettuato una serie di accertamenti, anche notturni, sottoponendo a controllo cercatori di tartufo e aziende con raccolta riservata, elevando verbali amministrativi per un importo complessivo di 12.600 euro.
I controlli hanno riguardato la validità del tesserino di idoneità, il rispetto degli orari consentiti, il pagamento dell’importo annuale relativo all’abilitazione per la ricerca e raccolta del tartufo; attività di ricerca all’interno di aree con raccolta riservata e tabellazione non conforme alle disposizioni della legge regionale.
A tal proposito i verbali amministrativi sono stati elevati anche a tre aziende, con la raccolta regolamentata, per tabellazione non conforme: in particolare per aver posizionato le tabelle che delimitano la zona tartufigena includendo, nella perimetrazione, l’alveo del torrente Bozzone che è nell’elenco delle acque pubbliche del reticolo idrografico regionale.
Altre sanzioni sono state elevate per le tabelle che delimitano le tartufaie che riportavano numeri diversi da quelli dell’autorizzazione vigente.
Il Tuber magnatum Pico, considerato l’oro bianco della gastronomia, è un fungo ipogeo (che cresce sottoterra) della famiglia delle Tuberacee.
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