
POGGIBONSI Protestano genitori e studenti. Non solo nel nostro territorio. Le mascherine consegnate a scuola provenienti dalla Presidenza del Consiglio dei MInistri che ci proteggono da una delle infezioni più letali degli ultimi secoli, causano mal di testa, stordimento e puzzano.
Alcune mascherine emanerebbero un odore di petrolio. Anche nelle scuole di Poggibonsi è stata registrata tale lamentela. Impossibile tenere per 6 ore questi dispositivi dei protezione. Le famiglie sono costrette a procurare autonomamente le mascherine ai loro figli, per evitare che il soggiorno a scuola si trasformi in un autentico calvario.
Da un’indagine svolta all’Istituto superiore Freud di Milano su 750 studenti emerge che più di 7 su 10, definiscono le mascherine “pannolini per il volto” e più del 85% preferisce portarsele da casa. “La mascherina, la sua fattura, è ancora troppo importante per non dare la giusta importanza, sia per mantenere la presenza in classe di tutti, sia – sottolinea il Direttore Daniel Nappo – per evitare questo spreco che fatti due conti si aggira intorno ai dieci milioni di mascherine, consegnate, per ogni giorno di scuola“.
Inoltre che “le famiglie sono preoccupate perché di fatto queste mascherine rendono le aule degli ambienti meno sicuri di quanto si dovrebbe, e sono usate oltre che dagli studenti anche da tutto il personale docente e di segreteria” e si teme che “abbiano un valore di filtraggio minore rispetto alla necessaria protezione“.
Le mascherine chirurgiche sono formate da due o tre strati di tessuto non tessuto (Tnt) costituito da fibre di poliestere o polipropilene. Tipicamente, lo strato esposto all’esterno è costituito da un materiale di tipo spun bond (un tessuto non tessuto usato nel settore automobilistico e industriale) con eventuale trattamento idrofobo, che ha la funzione di conferire resistenza meccanica alla mascherina e proprietà idrofoba.
Lo strato intermedio è costituito da Tnt prodotto con tecnologia melt blown e costituito da microfibre di diametro 1-3 micron; questo strato svolge la funzione filtrante. Un eventuale terzo strato, tipicamente in spun bond, è a contatto con il volto e protegge la cute dallo strato filtrante.
La capacità filtrante è pressoché totale verso l’esterno (superiore al 95% per i batteri), mentre hanno una ridotta capacità filtrante dall’esterno verso chi le indossa, di circa il 20%, principalmente dovuta alla scarsa aderenza al volto.
Se ben indossate, sono molto efficaci nell’impedire a chi le indossa di contagiare altre persone, come dimostrato da un recente studio di Nature Medicine. Ma le chirurgiche non garantiscono una protezione elevata nei confronti del virus che proviene dall’esterno, proprio perché non aderiscono bene al volto e non trattengono le particelle fini e molto fini generate, ad esempio, dall’aerosol.
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