
Il fisico italiano Giorgio Parisi, ha vinto il Nobel per la Fisica, insieme al giapponese Syukuro Manabe e al tedesco Klaus Hasselmann. Motivazione: «per i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi fisici complessi». Il premio, assegnato dalla Accademia reale svedese delle Scienze ha il valore circa di 1 milione di euro.
Giorgio Parisi ha dichiarato «Sono felice, non me lo aspettavo, ma sapevo che avrebbero potuto esserci delle possibilità», ha poi aggiunto che «Il Nobel è un riconoscimento importante per la scienza italiana, che avrebbe potuto prendere svariati Nobel nella fisica e in altre discipline».
Le ricerche del 90enne Manabe e di Hasselmann, 89 anni, hanno contribuito a definire «la modellazione fisica del clima terrestre, quantificando la variabilità e prevedendo in modo affidabile il riscaldamento globale»; quelle di Parisi, 73 anni, hanno riguardato «la scoperta dell’intera zione tra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria». Le sue scoperte — si legge nelle motivazioni del Nobel — «sono tra i contributi più importanti alla teoria dei sistemi complessi».

Giorgio Parisi, nato a Roma nel 1948) è un fisico e accademico italiano, attivo in fisica teorica, soprattutto nel campo della fisica statistica e in teoria dei campi. Con Carlo Rubbia e Michele Parrinello, è l’unico fisico italiano membro della National Academy of Sciences degli Stati Uniti d’America.
«L’assegnazione del premio Nobel al fisico Giorgio Parisi inorgoglisce tutta l’Italia e anche il Consiglio nazionale delle ricerche, con il quale il fisico ha sempre intrattenuto stretti rapporti di collaborazione proseguiti ancora di recente con le attività svolte in associatura al nostro Istituto Nanotec», ha dichiarato Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr.
«Oltre a compiacerci per questo straordinario risultato – che segue di poco quello del Clarivate Citation Laureates 2021 che lo riconosce studioso più citato al mondo per le pubblicazioni scientifiche – la nostra comunità scientifica lo ringrazia sentitamente per il contributo fondamentale nello studio dei sistemi complessi disordinati alla base di tante linee di ricerca del Cnr, dallo studio dei sistemi vetrosi, ai sistemi di lasing e trasmissione della luce in mezzi random, dalle reti neurali e IA, alle reti metaboliche e alla biofisica. Lamentiamo spesso, e purtroppo a ragione, le molte difficoltà nelle quali si dibatte la ricerca italiana, dalla scarsità di risorse umane e finanziarie alla burocratizzazione, ma questo premio è solo l’ultima e straordinaria conferma dell’eccellenza della ricerca scientifica italiana».
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