
La casa farmaceutica Merck ha comunicato che chiederà “il prima possibile” l’autorizzazione alla Food and Drug Administration (Fda) americana, per la prima pillola anti-Covid, una pillola contro il Covid che “riduce significativamente il rischio di ricovero o morte”, come si legge in una nota ufficiale. Se approvata, questa pillola antivirale chiamata “Molnupiravir” sarebbe il primo farmaco del suo genere ad essere commercializzato per il trattamento del Covid-19. Test clinici mostrano che il farmaco orale riduce il rischio di ricoveri e decessi somministrato nelle fasi iniziali dell’infezione. La terapia va seguita per cinque giorni, con l’assunzione di quattro pillole al giorno.
La sperimentazione ha coinvolto 775 persone e il tasso di ospedalizzazione o morte nei pazienti che hanno ricevuto “Molnupiravir” è stato pari al 7,3%, rispetto al 14,1% di coloro che hanno ricevuto un placebo. Non sono stati registrati decessi nelle persone trattate con il farmaco, rispetto agli 8 registrati nel gruppo di controllo.
Gli antivirali impediscono al virus di replicarsi, evitano i sintomi gravi e il diffondersi della malattia. “Sono assolutamente necessarie cure antivirali che possono essere prese a casa per tenere le persone infette da Covid-19 fuori dall’ospedale”, ha affermato Wendy Holman, dirigente della Ridgeback Biotherapeutics. Anche altri colossi farmaceutici stanno lavorando su antivirali in compresse, come quelli di Atea Pharmaceuticals e di Roche, impegnati nello studio dell’efficacia di un trattamento comparabile, denominato “AT-527”. Anche Pfizer ha annunciato, di recente, di aver avviato una sperimentazione clinica su larga scala per un proprio farmaco anti-Covid, per testare la sua capacità di ridurre preventivamente il rischio di infezione nei pazienti che sono venuti a contatto con una persona che ha contratto la malattia.
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