
Al centro congressi Mico di Milano è iniziata la cinque giorni all’insegna dell’ambiente e del clima, con i due eventi internazionali Youth4Climate e Pre-Cop26. La Youth4Climate, la conferenza del giovani sul clima è un evento nuovo, voluto appositamente dal governo italiano che per il 2021 organizza insieme alla Gran Bretagna la conferenza annuale sul clima dell’Onu, la Cop26. Alla Youth4Climate, quattrocento giovani da tutto il mondo, discuteranno della crisi climatica e di come affrontarla. L’Italia sarà rappresentata dagli attivisti Federica Gasbarro e Daniele Guadagnolo
Per tre giorni, fino a domani, la Youth4Climate ospita due giovani per ciascuno dei 197 paesi dell’Onu, i quali discutono con esperti sugli aspetti della crisi climatica e lavorano a una carta negoziale sui cambiamenti climatici in vista della Cop26 di Glasgow.
Greta Thunberg e la giovane attivista ugandese Vanessa Nakate hanno iniziato i lavori insieme al ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, al presidente designato della Cop26 Alok Sharma, al segretario esecutivo dell’Unfccc Patricia Espinosa e al sindaco di Milano Giuseppe Sala.
Il ministro Cingolani loda i giovani affermando che le proteste contro il cambiamento climatico sono utili, ma occorre lavorare insieme per trovare una soluzione. Infatti “Il cambiamento climatico e le disuguaglianze sociali globali devono essere trattati insieme – ha detto – non esiste un’unica soluzione” e ha aggiunto “Spero che oltre a protestare, cosa che è estremamente utile – ha aggiunto – ci aiuterete a identificare nuove soluzioni visionali, è questo quello che ci aspettiamo da voi”.
Ovazione per Greta Thunberg che in modo chiaro avverte che sulla crisi climatica “dai leader mondiali sentiamo solo parole, bla bla bla. Le emissioni continuano ad aumentare. Possiamo invertire questa tendenza, ma serviranno soluzioni drastiche. E dato che non abbiamo soluzioni tecnologiche, vuol dire che dovremo cambiare noi. Non possiamo più permettere al potere di decidere cosa sia la speranza. La speranza non è un qualcosa di passivo, non è un bla bla bla. La speranza vuol dire la verità, vuol dire agire. E la speranza viene sempre dalla gente. Noi vogliamo giustizia climatica, e la vogliamo ora”.
“La crisi climatica è sintomo di una crisi di più ampio respiro, la crisi sociale della ineguaglianza, che viene dal colonialismo – ha ammonito Greta – Una crisi che nasce dall’idea che alcune persone valgono più di altre”. Poi, con con parole decise e forti si scaglia contro i leader mondiali “perché continuano ad aprire miniere di carbone e a sfruttare giacimenti, senza aumentare i fondi ai paesi vulnerabili. Selezionano giovani come noi facendo finta di ascoltarci, ma non è vero. Non ci hanno mai ascoltati”.
A conclusione del suo intervento, Greta ha gridato: “Cosa vogliamo?”, “Giustizia climatica!”, hanno risposto ragazze e ragazzi dell’uditorio.
L’attivista ugandese Vanessa Nakate, commossa, nel suo intervento ha sottolineato che “L’Africa è responsabile solo del 3% delle emissioni globali ma gli africani subiscono gli impatti maggiori del cambiamento climatico”
I 400 giovani presenteranno le loro proposte all’inaugurazione della Pre-Cop, alla presenza di Sergio Mattarella e Mario Draghi, e con la partecipazione da remoto di Boris Johnson e Antonio Guterres. Lo Youth4Climate si chiuderà il 30 settembre con il concerto Music4Climate: si esibiranno Nina Zilli, Daniele Silvestri, Michele Bravi, Andrea Appino, Martina Attili, AY Young, Federica Carta, Diego Mancino, Violante Placido, Greta Scarano, Selton, Wrongonyou.
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